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Gabriele oggi ha tre anni e mezzo, un quarto della sua vita l’ha trascorsa in ospedale. E’ nato prematuro e con una sindrome rara, che l’ha costretto a dieci operazioni, gli ha provocato il distacco della retina, con la prospettiva di vedere solo luci e ombre. Con sé aveva sempre la bombola dell’ossigeno. Fino a quando non ha incrontrato la Lega del filo d’oro di Osimo (Ancona). «Ci hanno aperto una strada», racconta sua madre Maria. Gabriele e la sua famiglia sono arrivati al Centro diagnostico di Osimo a maggio del 2018. «Nelle tre settimane di trattamento precoce «ci hanno aiutato a svezzare Gabriele dall’ossigeno, vedevano che il bambino rispondeva bene. Hanno valutato le sue possibilità e residualità sensoriali», spiega Maria.
GlI specialisti dell’équipe hanno messo a punto un programma su misura per Gabriele, che prevede un lavoro sulle capacità residue e sulle potenzialità da continuare con il supporto della Lega del Filo d’Oro a casa, ad Ancona, con un’educatrice domiciliare e la fisioterapia e un feedback annuale con la Lega. A poco più di un anno e mezzo Gabriele è stato svezzato dall’ossigeno. L’obiettivo è fargli raggiungere la maggiore autonomia possibile.
Maria e suo marito Guido sanno che il cammino sarà lungo. Ma sanno anche di non essere soli e di essere seguiti e affiancati costantemente dagli specialisti della Lega del filo d’oro. I progressi di Gabriele, che potrebbero sembrare minuscoli, per chi gli sta accanto ogni giorno della sua vita in realtà sono dei passi significativi: il bambino continua ad avere la percezione della luce, dimostra un livello cognitivo buono, fisioterapia e logopedia per lui sono state importantissime. «Una mamma vorrebbe che il proprio figlio camminasse domani, ma la realtà purtroppo non è questa», osserva Maria. «Personalmente sono estremamente impaziente, quando vedo un risultato guardo subito allo step successivo. Gabriele invece mi sta aiutando a vivere la felicità di ogni traguardo, a godere della ricchezza quotidiana. Come quando ha detto le prime parole o quando riconosce un oggetto… Mi si apre il cuore».


Secondo uno studio Istat, oggi le persone con disabilità plurisensoriali sono 189mila, pari allo 0,3% della popolazione italiana. L’emergenza Covid-19 ha reso queste persone ancora piùù vulnerabili, perché il tatto è l’unica forma di comunicazione e contatto con il mondo circostante per chi è sordocieco. La Lega del filo d’oro mira a grantire un percorso adeguato a chi non vede e non sente. E per farlo ha bisogno di completare il suo Centro nazionale a Osimo (Ancona), allestendo un uncio edificio in cui verranno accorpate le strutture dedicate alle attività fisioterapoche e idroterapiche. Attraverso la campagna di raccolta fondi “Una storia di mani” l’associazione si pone l’obiettivo di realizzare due piscine e quattro palestre, fondamentali per il percorso riabilitativo, perché l’attività motoria, in acqua e fuori dall’acqua, gioca un ruolo cruciale nella stimolazione e nel rafforzamento di muscolatura e ossatura delle persone con disabilità multiple.
Si può sostenere la campagna fino al 31 dicembre inviando un Sms o chiamando da rete fissa Il numero solidale 45514. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun Sms inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali e di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Tim, Vodafone, Wind Tre, Fastweb, Tiscali, di 5 euro per ciascuna chiamata fatta da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile.Al fianco dei testimonial storici, Renzo Arbore e Neri Marcoré, scendono in campo al fianco della campagna tanti altri volti, dai portieri della Nazionale Gigio Donnarumma e Salvatore Sirigu al direttore d’orchestra Beppe Vessicchio.



