Non aveva voluto lasciare Homs, dove aveva costruito anche una fattoria per ragazzi disabili. E non credeva nell'insurrezione armata. L'hanno assassinato alla vigilia del settantaseiesimo compleanno.
È un grido di dolore senza fine quello che arriva dalla Siria. Nel silenzio della comunità internazionale, gli organismi umanitari sono l’unico reale sostegno alla popolazione. Padre Dall’Oglio lancia una petizione. Rivolgendosi direttamente a Papa Francesco.
Si chiama “Mussalaha”, “Riconciliazione”: cerca di tenere vivo lo spirito di coesione che «non è sparito all’improvviso dal cuore e dalla mente dei siriani», dice padre Michel Naaman.
La Siria è ormai scivolata in un baratro di violenza senza fine. Tra le immagini che hanno scosso la comunità internazionale anche quelle di tanti bambini straziati e mutilati.
Ad Homs, la città assediata dall'esercito, sono morti due reporter occidentali, Marie Colvin e Remi Ochlik, e un blogger siriano, Rami al-Said, che documentava i bombardamenti.
Il custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, lancia un appello per il sostegno alle opere francescane in Siria. Lo spettro della guerra civile.
Nel Paese mediorientale continuano gli scontri fra l'esercito governativo e le forze dell'opposizione che si battono per cacciare il presidente Assad e affermare la democrazia.