Dalla cacciata di Mubarak, ricordata oggi, l'Egitto vive sull'orlo della guerra civile. Una partita a tre tra militari, Fratelli Musulmani e società civile.
Mohammed Morsi era arrivato al potere anche grazie al sostegno di molti che lo preferirono a un governo di nostalgici. L'incapacità di governare l'Egitto lo ha fatto abbandonare da tutti.
Com'è già successo in Siria, anche in Egitto la repressione rischia di trasformarsi in guerra civile. La spinta dei Fratelli Musulmani, l'azione dei generali, i rischi per i cristiani copti.
Ahmed Mourad ha ritratto per anni l'ex presidente Mubarak. Da questa esperienza ha tratto l'ispirazione per il suo primo romanzo "Vertigo", denuncia del sistema politico corrotto.
In antichità culla della cultura, oggi, dopo la rivoluzione, un Paese allo sbando, dove la civiltà cede il passo a un degrado che costringe molti a emigrare.
E' in corso la Coppa d'Africa. Escluso eccellente l'Egitto ma una grande sorpresa per tutti: i Paesi delle rivolte per la democrazia ora vincono di più.
Il rapporto di Amnesty International sugli avvenimenti del 2011 in Medio Oriente e Africa del Nord, dalla Tunisia al Bahrein passando da Libia e Siria: 80 pagine di denunce.
Amnesty International vigila perché la caduta dei regimi venga davvero accompagnata da un processo democratico nel pieno rispetto dei diritti umani. L'ultima denuncia riguarda l'Egitto.
Per il "caro prezzi" in Marocco, per un regime ladro in Tunisia, per le elezioni fasulle in Egitto. Il fondamentalismo è stato spiazzato dalla rivolta del Maghreb tanto quanto i regimi.