Dalla seconda primaria ai maturandi, grandi differenze di preparazione in italiano e in matematica. Ma diverso è anche il contesto in cui gli studenti vivono. Le carenze strutturali del Meridione dovrebbero essere compensate con una migliore professionalità degli insegnanti
A pochi giorni dal referendum che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea un inglese che vive in Italia ci racconta come ha vissuto queste ore e come vede il futuro del suo Paese. E ha messo la firma per diventare italiano.
La parola "petaloso" ha fatto il giro del web. Abbiamo chiesto Valeria Della Valle di aiutarci a capire perché la Crusca l'ha approvata e se davvero vivrà.
È l’unica scuola dove s’impara la nostra lingua in Palestina. L’iniziativa, della Fondazione Giovanni Paolo II e del Consolato generale d'Italia a Gerusalemme, quest’anno ha avuto un boom di iscritti. Perché? Per venire a studiare nel nostro Paese. Ma non solo.
L'Oxford English Dictionary accoglie per la prima volta un emoji. Dobbiamo preoccuparci, ci stiamo imbarbarendo? La linguista Vera Gheno assicura di no. Ecco perché.
Se di solito ci diciamo che in italiano usiamo troppe parole straniere, in fatto di cibo è vero il contrario: sono le altre lingue ad attingere a noi. Anche se non sempre cogliamo bene l'occasione che ne deriva.
La testimonianza di Adele Corradi, la professoressa che aiutava Don Lorenzo Milani a Barbiana: "Non so se sia ancora vero, ma a quei tempi con un errore ci si giocava un lavoro".
Il ministro dell'istruzione francese ha promesso un dettato al giorno in tutte le primarie di Francia. Abbiamo chiesto ai linguisti se farebbero altrettanto in Italia. Ecco come la pensano.
Nel Lazio oltre 10.000 mila immigrati e richiedenti asilo seguono i corsi di italiano di una Rete che riunisce decine di associazioni. Un'occasione non solo per imparare la lingua.
Valeria Della Valle è professore associato all'Università La Sapienza di Roma, le abbiamo chiesto che ne pensa dei Politecnici italiani in lingua inglese e di fare con noi il gioco della torre con le parole.
Scriviamo più di prima, non necessariamente meglio. Prestiti stranieri non tutti necessari contaminano l'italiano che adoperiamo. Ma più che le parole importate a imbarbarirlo è la nostra trascuratezza. Per questo ci piace l'appello Dillo in italiano
L'italiano è la quarta lingua più parlata sulla terra: la nostra cultura continua ad affascinare. In occasione degli Stati generali a Firenze, è possibile scaricare gratuitamente il volume "L'editoria italiana nell'era digitale" dell'Accademia della Crusca.
Intervista a Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca e storico collaboratore di Famiglia Cristiana. «Le leggi sono scritte male, la Costituzione bene. Renzi parla un italiano marcatamente toscano».
"Sole a catinelle" è senza dubbio un fenomeno, ma bisogna considerarlo per quello che è: una sequenza di battute, prive di una sceneggiatura forte. Si sperava che il premio a "Sacro Gra" indicasse una nuova tendenza, invece...
I risultati dei quiz: il nostro sistema scolastico funziona bene al Nord, così così al Centro e maluccio al Sud. Tante proteste. Ma una valutazione della scuola è ormai indispensabile.
Due professori, abili divulgatori, propongono un pronto soccorso per difendersi dai dubbi della lingua. Ministro o ministra? Familiare o famigliare? Cimentatevi con il quiz.
Nanoparticelle, civiltà del carbonio, robot umanoidi, medicine intelligenti: sono alla base della prossima rivoluzione. Visita all'Istituto Italiano di Tecnologia a Genova.
"Vivere senza malinconia", l'ultimo album del cantautore, è un viaggio nella tradizione musicale italiana degli anni '30 e '40. E un omaggio alla poetessa Alda Merini.
Il professor Gian Luigi Beccaria ci spiega perché sapere bene l'italiano può cambiarci la vita. Tante parole ci aiutano a capire, a essere cittadini più colti e consapevoli
Sono rimaste tre squadre, tutte appese alla speranza della rimonta, non sarà che nel nostro pallone sempre più aggressivo e meno efficace c'è qualcosa da rivedere?
Nelle vie intorno a Central Park, a New York, venti showroom offrono "Italian street walking", una passeggiata del design. Protagonisti, alcuni tra i più bei marchi di casa nostra.