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domenica 09 novembre 2025
 
solidarietà
 

«5 per mille, ma per davvero»: il Terzo settore chiede di eliminare il tetto che blocca i fondi della solidarietà

09/10/2025  VITA e 67 tra le principali organizzazioni italiane lanciano una campagna per chiedere al Governo e al Parlamento di restituire piena coerenza e trasparenza a uno strumento di partecipazione civile che coinvolge 18 milioni di contribuenti. Nel 2024, a causa del limite imposto dallo Stato, 79 milioni di euro non sono mai arrivati agli enti beneficiari

l 5 per mille, strumento simbolo di sussidiarietà e partecipazione, oggi vale solo il 4,3 per mille. È questo il paradosso denunciato da VITA, impresa sociale editoriale, e da 67 tra le principali organizzazioni del Terzo settore, che hanno lanciato la campagna «5 per mille, ma per davvero».
L’obiettivo è chiaro: chiedere al Governo e al Parlamento di eliminare il tetto che limita la piena destinazione dei fondi raccolti con le scelte dei contribuenti.

Dal 2006 il 5 per mille consente a ogni cittadino di devolvere, senza costi aggiuntivi, una parte delle proprie imposte a enti e associazioni che operano per il bene comune. Ma un limite fissato dallo Stato — oggi pari a 525 milioni di euro — impedisce che l’intera somma scelta dai contribuenti arrivi ai destinatari.
Nel 2024, infatti, su 603,9 milioni di euro destinati dagli italiani, 79 milioni sono rimasti nelle casse dello Stato, riducendo di fatto il contributo reale al 4,3 per mille.

«Il 5 per mille è una delle più autentiche espressioni di democrazia fiscale e partecipazione civica», spiega Stefano Arduini, direttore di VITA e portavoce della campagna. «Ma oggi, a causa del tetto imposto, ciò che arriva davvero agli enti è solo un 4,3 per mille: un segnale che rischia di minare la fiducia dei cittadini e la capacità del Terzo settore di generare impatto sociale. Chiediamo al Governo e al Parlamento di restituire al 5 per mille la sua funzione originaria, eliminando il tetto e rispettando fino in fondo la volontà di chi sceglie di donare».

Il Terzo settore italiano rappresenta una forza economica e sociale cruciale: secondo i dati ISTAT, vale 84 miliardi di euro (il 4,4% del PIL), conta oltre 360mila enti attivi, 910mila lavoratori e 4,6 milioni di volontari.
Eppure, proprio uno degli strumenti più trasparenti e partecipativi continua a essere limitato da una soglia che ne riduce l’efficacia e la portata.

La campagna «5 per mille, ma per davvero» vuole difendere un principio di coerenza e di rispetto verso i cittadini che, ogni anno, firmano per sostenere organizzazioni grandi e piccole impegnate nel sociale.
Sul sito www.vita.it/5permillemaperdavvero è disponibile una pagina dedicata con materiali informativi, grafiche e articoli di approfondimento, per chi desidera aderire e diffondere l’iniziativa sui propri canali.

Tra i promotori figurano le principali realtà del volontariato e della solidarietà italiana: Emergency, Telethon, AIRC, Legambiente, Libera, FONDAZIONE Don Gnocchi, Banco Alimentare, UNICEF, Comunità Papa Giovanni XXIII, Save the Children, WWF, AVSI, Amref, Fondazione Veronesi, e molte altre.
Un fronte comune che unisce mondi diversi per chiedere una sola cosa: che il 5 per mille torni a essere, davvero, il gesto libero e pieno di fiducia che i cittadini credono di compiere ogni anno

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