Lungo la strada che dalla chiesa porta al cimitero ci sono le corone di fiori dei ragazzi – oggi adulti – cui ha insegnato catechismo. Bambini che la signora Eleonora Chiavarelli, vedova Moro, ha accompagnato alla scoperta della fede. Nella piccola parrocchia di Torrita Tiberina i banchi sono stipati da gente semplice, dagli amici dei figli di Moro, da chi ha conosciuto da vicino quella famiglia che aveva scelto questo paesino affacciato sul Tevere come luogo di riposo e di pace.
Le telecamere restano fuori mentre il vescovo di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi, ricorda gli anni della Fuci, Aldo Moro silente e pensieroso in piazza della Signoria, a Firenze, durante i funerali di Giorgio La Pira, la moglie Eleonora “in attesa di una verità sul sequestro e sull’uccisione di suo marito, che oggi può contemplare dall’alto”. Il figlio di Agnese, Emanuele, e la figlia di Giovanni, Ornella, leggono le letture. Davanti al feretro c’è anche Anna, la seconda dei quattro figli di Moro, con Maria Astrid, “il piccolo non nato” che lo statista democristiano cita nella lettera d’addio alla sua “Noretta”, mentre mancano Maria Fida e il nipote Luca. “Bacia e carezza tutti”, scriveva Aldo Moro alla moglie dalla prigionia delle Brigate Rosse “Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni”. “Amore mio”, si legge nella lettera, “sentimi sempre con te e tienmi stretto”. Da ieri, quella che il presidente Napolitano ha definito “dolente testimone della tragedia che colpì la sua famiglia e l’intera nazione”, riposa nella stessa cappella di suo marito, a una cinquantina di chilometri dalla capitale. Una costruzione semplice che guarda la valle solcata dal Tevere che scende a Roma, nel piccolo cimitero che accoglie i visitatori con la sua scritta “Nemine parco” (non risparmio nessuno), a un tempo promessa e attesa di eternità.
A settembre avrebbe compiuto 95 anni. Eleonora Moro, moglie di Aldo, si era spenta in una clinica di Roma il 17 luglio scorso. La “dolcissima Noretta”, come Moro chiamò la moglie nell’ultima lettera che le scrive dalla prigione delle Brigate Rosse, era originaria delle Marche. Donna comunque donna forte e volitiva, aveva cercato in tutti i 55 giorni del sequestro di aprire una trattativa con le Br, nonostante l'opposizione del Governo, guiodato allora da Giulio Andreotti, e da molti partiti, in primo luogo la Dc e il Pci. Eleonora Chiavarelli sposò Aldo Moro nel 1945. La coppia ha avuto quattro figli: Maria Fida, Anna, Agnese e Giovanni.