Basta zucche, riprendiamoci i santi. Nei giorni della solennità di Ognissanti e dei defunti fa capolino a Treviso un’inedita processione religiosa “scaccia-Halloween” che ha visto sfilare per le vie della città una ventina di bambini vestiti con una lunga tunica bianca come angioletti e in bella vista, sopra la candida veste, l’effige di un santo. Dietro ai piccoli, il corteo di mamme e papà al seguito con il cero in mano. A prendere in questo modo le distanze dalla più popolare festa di origine celtica - con tutto il suo ben nutrito corredo di zucche, feste, travestimenti, dolcetti e scherzetti a farla da padrone - ci hanno pensato le famiglie di un’associazione trevigiana, “Famiglie di Marca”.
Decise a celebrare per la prima volta pubblicamente la festività dei Santi pur di dar battaglia alla festa di origine celtica: “Oggi vogliamo tracciare un solco per la spiritualità dei nostri bambini – spiega Nicola Pasqualato, portavoce dell’associazione – Con Halloween siamo ormai usciti dal solco del cristianesimo. Noi vogliamo invece rientrare dentro il solco della tradizione, proponendo ai nostri figli una spiritualità da manifestare pubblicamente con l’esempio. Ce lo insegna San Pio X. I bambini devono poter vedere i loro genitori che pregano”. Vade retro Halloween. A suon di preghiere e di invocazioni ai santi.
Hanno accettato di guidare la processione dell’associazione due sacerdoti della fraternità di San Pio X, che fanno parte della piccola comunità lefebvriana del Priorato di San Marco, di casa a Treviso: “Noi vogliamo impartire ai nostri bambini una educazione cattolica fervente - conclude il portavoce delle mamme e papà in processione - Halloween non è soltanto dolcetto e scherzetto. E’ avvicinare i bambini all’orrifico. E’ abituarli, con il pretesto di travestimenti e scherzi, ad accettare tutte le cose cruente. Da grandi tutto questo li può avvicinare a riti iniziatici distanti dalla fede”.
Alessandra Vendrame