Finisce – finalmente – l’era delle mascherine? Solo in parte; mentre scriviamo sembra però essere ormai vicina la fase in cui, all’aperto e mantenendo le distanze, potremo farne a meno. Difficile averne nostalgia; parlare, camminare, relazionarsi: con la mascherina tutto è più faticoso, né si può dimenticare l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento dopo l’uso.
E tuttavia, ancor più difficile dimenticare quanto essenziale sia stato – e sia tuttora – questo semplice mezzo di protezione, senza il quale la pandemia avrebbe colpito ben più duro. Non stupisce che in diverse aree il rifiuto della mascherina o la denuncia dei relativi disagi esprimessero atteggiamenti negazionisti verso la pandemia e/o prese di distanza dalla campagna vaccinale in corso.
SMARTWORKING, DIDATTICA A DISTANZA E SVAGO: IL PC DURANTE LA PANDEMIA
Qualcosa di analogo vale anche per un altro oggetto che ha interessato la vita di molti in questa fase, ma dal quale ora tanti sembrano volersi congedare con poca nostalgia: il pc come strumento di contatti online. Su di esso abbiamo imparato cose che un paio d’anni fa avremmo ritenuto impensabili, ma i giudizi restano ambivalenti. Se dinanzi alle restrizioni alla mobilità necessarie per contrastare la pandemia siamo stati ben lieti di avere la possibilità di mantenere i contatti con parenti e amici altrimenti irraggiungibili, su altri versanti sono emerse criticità. Si pensi al mondo dell’educazione: la didattica a distanza è stata duramente criticata da chi vi vedeva un mero surrogato di scuola, incapace di promuovere le relazioni e la crescita. Diverse voci hanno però rischiato di dimenticare che spesso l’alternativa sarebbe stata semplicemente l’assenza di scuola (oppure livelli di esposizione al rischio di contagio difficili da accettare per studenti, docenti e genitori); in molti contesti, poi, le esperienze non sono state negative.
CONTATTI IN REMOTO, ECOLOGIA INTEGRALE SOSTENIBILITÀ
Una valutazione più attenta dovrà esaminare con cura i diversi aspetti, per esprimere giudizi ponderati; occorre un approccio di ecologia integrale, attento alla complessità. Ancor più questo è vero in un altro ambito, in cui probabilmente l’online manterrà un’importanza crescente: l’uso per contatti e riunioni – per lavoro, per cultura, per associazionismo. Qui per molti si sono davvero spalancati mondi imprevisti: lavoro da casa, senza faticosi spostamenti; contatti vis-a-vis con persone distanti; la possibilità, anzi, di contatti diretti con realtà e soggetti che mai altrimenti avremmo conosciuto; la conoscenza di volti e parole inediti. E le potenzialità sono importanti anche per la cura della terra: meno spostamenti significa anche meno emissioni di gas climalteranti e meno riscaldamento globale. Certo, sappiamo bene che la concretezza dell’incontro, dell’abbraccio e della stretta di mano è altra cosa. Chissà però che siamo capaci di valorizzare questa dimensione, come eredità positiva di un tempo carico di dolore… Ripensare alle proprie esperienze aiuta a crescere, anche nelle relazioni sociali e nella custodia del creato.
(Foto in alto: iStock)