Rania di Giordania.
Ci ha pensato Rania, regina di Giordania, a rispondere a Charlie Hebdo. La rivista francese aveva ancora una volta dimostrato di male interpretare il diritto di satira, pubblicando una vignetta in cui ritraeva Aylan, il piccolo curdo trovato morto su una spiaggia turca e divenuto icona della tragedia dei migranti, che rincorreva le donne di Colonia per molestarle, una volta diventato adulto.
Senza urlare, usando l'arma dell'intelligenza, dal suo account Twitter Rania ha scritto semplicemente: «Avrebbe potuto diventare un dottore, un insegnante, un padre affettuoso...». E a dare forza alla sua affermazione, ha pubblicato la vignetta del disegnatore giordano Osama Hajjaj, che racconta un'altra storia, diversa da quella tragica realmente accaduta e da quella offensiva immaginata da Charlie Hebdo: Aylan si salva, cresce e diventa un medico.
Rania, di origine palestinese, musulmana sunnita, donna protagonista di tante battaglie in difesa della libertà e dei diritti, ha sentito di non poter tacere di fronte all'insulto razzista e ignorante di Charlie Hebdo. Con poche parole e con una vignetta, ha ricordato al mondo che ciascuno di noi può diventare un terrorista o un premio Nobel perla pace: dipende dall'uso che facciamo della nostra libertà e dalla possibilità di vivere, crescere, nutrirsi, studiare, esercitare una professione.