Un
bambino italiano su tre è sovrappeso, quasi uno su due al Sud. Si parla tanto di
educazione alimentare, ma le nostre famiglie sembrano in difficoltà a
metterla in pratica. E’ quanto risulta da Okkio alla salute, un’indagine
finanziata dal Ministero che ha interessato migliaia di alunni della scuola
elementare, un campione rappresentativo di tutte le regioni italiane. Un
milione e 100.000 bambini dai 6 agli 11 anni sono in eccesso di peso, 380.000
sono decisamente obesi. Senza trascurare la componente genetica del fenomeno, i
ricercatori hanno analizzato anche alcune concause di carattere ambientale e
sociale, mettendo in luce correlazioni insospettate.
Intanto sono più esposti
al rischio obesità i bambini del Sud rispetto a quelli del Nord. Al Nord
infatti il sovrappeso riguarda il 27,7 % del campione, al Sud il 43,1%, con una
punta del 48,8% in Campania. Mediamente si può anche dire che i bambini che
frequentano la mensa scolastica sono più vicini al peso forma, forse perché a
scuola svolgono anche una maggiore attività fisica e sono costretti a stare
meno tempo davanti alla televisione. Nelle scuole del Sud, infatti, solo il
7,7% dei bambini dai 6 agli 11 anni frequenta regolarmente la mensa, mentre al Nord-Ovest si può parlare di una frequenza di massa, oltre il 46%. Inoltre,
secondo la ricerca, sembrano meno esposti al rischio obesità i bambini che
hanno madri istruite e impegnate nel lavoro. I figli delle madri con la sola
licenza di scuola media inferiore, infatti, risultano in sovrappeso nel 39,3% dei casi, contro
il 35,2% nel caso di madri con diploma di scuola superiore e il 29,7% con madri
laureate. Le madri che lavorano poi tendono ad avere figli più magri. Solo
il 35,6% in sovrappeso contro il 38,8% dei bambini che hanno madri che non
lavorano.
L'allarme obesità, comunque, non riguarda solo il nostro Paese. L'International Obesity Task Force, una rete di esperti che promuove ricerche a livello internazionale (www.iotf.org), ha reso noto che nel mondo sono circa 155 milioni i bambini in età scolare sovrappeso (addirittura uno su dieci) e di questi oltre 40 milioni sarebbero obesi. In Europa, poi, l'obesità sarebbe aumentata di 10 volte rispetto agli anni Settanta. Colpevoli le abitudini alimentari sempre più disordinate dei più piccoli e la scarsa attività fisica svolte durante la settimana. Le conseguenze nel futuro? Aumento delle malattie cardiovascolari, del diabete e...dei costi della Sanità pubblica.