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sabato 26 aprile 2025
 
 

Ior, inizia l'era de Franssu

09/07/2014  Lombardi: "Processo di transizione serena". Chiusi 3.300 conti, tra "laici" e depositi "dormienti". Rinnovo della governance. Crollo degli utili a 2,9 milioni di euro.

Per lo Ior finisce la fase uno e comincia la fase due. Finisce la presidenza del tedesco Ernst von Freyberg e comincia quella del francese Jean Baptiste de Franssu. Lo Ior, l'istituto per le opere di religione, punta alla trasparenza e, già nel comunicato rilasciato ieri insieme con i bilanci, anticipava il cambio al vertice e metteva nero su bianco alcuni degli errori delle passate gestioni che hanno portato a una considerevole diminuzione dell'utile netto (2,9 milioni nel 2013, contro gli 86,6 dell'anno precedente). Nel comunicato si fa riferimento sia ai soldi andati alla Lux Vide di Ettore Bernabei per volere del cardinale Tarcisio Bertone quando si parla di «una cessione a titolo di liberalità di titoli pari a 15,1 milioni di euro in favore di una fondazione della Santa Sede», sia del sostegno dato alla diocesi di Terni per risanare le sue finanze - «il meno 5,7 milioni di euro di svalutazioni comprendono il deprezzamento di un sostegno finanziario concesso alla diocesi di Terni». 
«Ringrazio la stampa», ha detto il presidente uscente von Freyberg, «perché anche se non sempre mi è piaciuto quello che è stato scritto sullo Ior, devo ammettere che sono state scritte cose vere».


Un pressing - soprattutto da parte della autorità internazionali - che ha portato la Santa sede a rivedere profondamente il suo sistema economico. Un nuovo quadro illustrato dal cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l'economia e membro del C9.  Il cardinale ha spiegato le modifiche che riguardano l'Apsa, il fondo pensioni, i media vaticani e lo Ior e ha illustrato i contenuti del motu proprio promulgato ieri dal Papa e reso noto oggi.
Papa Francesco, in particolare, affida alla Segreteria per l'economia, istituita nel febbraio di quest'anno, i compiti finora riservati alla sezione ordinaria dell'Apsa (l'amministrazione del patrimonio della Santa Sede) e cioè l'amministrazione dei beni di proprietà della Santa Sede destinati a fornire i fondi necessari all’adempimento delle funzioni della Curia Romana e dei beni mobili ad esso affidati da altri enti della Santa Sede.

L'Apsa, che d'ora in poi non sarà più divisa in sezioni, continunerà ad amministrare tutto ciò che era di competenza della sezione straordinaria. In concreto, ha spiegato il cardinale Pell, «l'Apsa concentrerà le proprie attività esclusivamente sul ruolo di tesoreria della Santa Sede e dello Stato Città del Vaticano. Un compito importante iniziale sarà quello di continuare a ristabilire rapporti stretti con tutte le principali banche centrali, come raccomandato da Money Val, per continuare a garantire la liquidità e la stabilità finanziaria della Santa Sede».  
Per quanto riguarda lo Ior è stato ribadito, come aveva già anticpato nei giorni scorsi padre Federico Lombardi, che «si è in un processo di transizione serena». Anche il cambio al vertice è stato giustificato con la necessità di avere una persona a tempo pieno che lasciasse tutti gli altri incarichi. E così, mentre von Freyberg torna in Germania, ma assicurando di continuare per un altro periodo necessario «a un adeguato passaggio di consegne», de Franssu si appresta a mettere in atto quanto stabilito per i prossimi tre anni: rivedere gli Statuti dello Ior e ridisegnare le attività secondo tre priorità ritenute strategiche: rafforzare il business dello Ior, spostare gradualmente la gestione del patrimonio a un nuovo e centrale Vatican Asset Management e concentrare le attività dello Ior sulla consulenza finanziaria e sui servizi di pagamento per il clero, le congregazioni, le diocesi e gli impiegati laici del Vaticano. Il presidente uscente, ribadendo di non potersi occupare a tempo pieno di questa nuova fase ha anche sottolineato che, per il secondo punto, cioè per «l'asset management ci voleva una persona più competente, io non sono un esperto di questo settore».

Intanto è stato messo in atto un nuovo sistema antiriciclaggio e sono stati esaminati attentamente 18 mila clienti. E' stata anche sottolineata l'importanza di una «cooperazione clerico-laica» la cui natura, però, «è ancora da determinare».
Oltre al nuovo presidente è stato anche stabilito che monsignor Alfred Xuereb, segretario generale della Segreteria per l'Economia sarà segretario senza diritto di voto del Consiglio dello Ior e monsignor Battista Ricca rimane il Prelato dello Ior. Entrano al Consiglio sei nuovi membri laici: oltre a de Franssu, Clemens Boersing (Germania), Mary Ann Glendon (Usa) e Sir Michael Hintze (Uk) e due da nominare (di cui uno sicuramente italiano). I cinque membri della Commissione cardinalizia - cardinale Santos Abril y Castello (Arciprete della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore), il cardinale Thomas Christopher Collins (Arcivescovo di Toronto), il cardinale Pietro Parolin (Segretario di Stato), il cardinale Christoph Schoenborn (Arcivescovo di Vienna ) e il cardinale Jean-Louis Tauran (Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso) - continueranno a essere coinvolti. A essi è stato aggiunto il cardinale Josip Bozanic di Zagabria, Croazia.

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Cambio di guardia allo Ior, de Franssu subentra a von Freyberg
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