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domenica 09 novembre 2025
 
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Cardinale Zuppi: "San Francesco ricorda che è possibile un mondo disarmato"

04/10/2025  La decisione di dichiarare il 4 ottobre festa nazionale, ha scritto il presidente della Cei, "diventa occasione per riscoprire la figura del Patrono d’Italia, che ha profondamente segnato il carattere del nostro Paese. Lo è ancora di più in questo tempo, lacerato dalle divisioni, da tensioni internazionali crescenti e da una drammatica escalation di violenza globale".

«Accogliamo con gioia», ha scritto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi, «la notizia dell’approvazione della legge che ripristina la Festa nazionale di San Francesco di Assisi il 4 ottobre. Questa decisione diventa occasione per riscoprire la figura del Patrono d’Italia, che ha profondamente segnato il carattere del nostro Paese. Lo è ancora di più in questo tempo, lacerato dalle divisioni, da tensioni internazionali crescenti e da una drammatica escalation di violenza globale. San Francesco, che ebbe tra i suoi principali obiettivi un annuncio di pace, ricorda che è possibile un mondo fraterno, disarmato, dove ciascuno ha il suo spazio, a partire dai più poveri e fragili. La sua vita e il suo operato possono ispirare l’amore politico e quello per il Creato, perché il bene comune prevalga sulle logiche speculative e del più forte, sugli interessi di parte e sulle polarizzazioni. In forza della sua fede, dette avvio a un’esperienza religiosa che, attraverso la sua discendenza, ormai otto volte centenaria, tanto ha contribuito a rendere migliore la storia degli uomini di questa nostra Italia e del mondo intero. Celebrare il Santo di Assisi, dunque, significa credere che si può dialogare con tutti e che la pace inizia quando si considera l’altro un fratello. La sua testimonianza evangelica prende forma perché “si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi” (Fratelli tutti 2). In questo tempo in cui si invoca da più parti la pace, Francesco ci aiuta a ritrovare nel nostro cuore, abitato da Dio, la vera pace. Identificandosi in tutto con Cristo povero e crocifisso, “si liberò da ogni desiderio di dominio sugli altri, si fece uno degli ultimi e cercò di vivere in armonia con tutti” (Fratelli tutti 4). Francesco di Assisi ancora oggi ci incoraggia a essere autentici cristiani sulle strade del mondo!»

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