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mercoledì 23 aprile 2025
 
Crisi nel Paese asiatico
 

Ecco cosa è successo in Corea del Sud

05/12/2024  La legge marziale, i soldati davanti al Parlamento, la folla in piazza. Ecco cosa sta succedendo a una delle democrazie più frizzanti - ma giovanissima - dell’Asia, alle prese dal 15 agosto 1945, alla fine della dominazione dell’Impero giapponese, con un conflitto con la Corea del Nord.

La ricostruzione del martedì  

Il pomeriggio italiano di martedì ha portato l’Italia a puntare gli occhi sulla Corea del Sud. E non per un artista musicale del K-Pop, o per un film in stile Parasite (vincitore di 5 premio Oscar, tra cui Miglior Film nel 2019). Ma perché il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol di imporre la legge marziale? Un momento che è stato il culmine di una serie di processi che vanno avanti da anni nella frizzante quanto giovane democrazia sudcoreana e che hanno portato a un’intensa competizione fra i partiti e a una polarizzazione nella politica e nella società. Yoon Suk-yeol, eletto soltanto 2 anni fa ed esponente poco amato della destra, ha provato a risolvere le divisioni sospendendo la democrazia, ma le cose non sono andate come voleva e in queste ultime ore in molti si chiedono cosa sia successo. Dopo neppure una manciata di ore dalla proclamazione della legge marziale, infatti, le opposizioni che si trovavano ancora in parlamento, che nel mentre era stato circondato dalle forze di sicurezza d’accordo con Yoon, hanno votato per revocarla, decisione che poi Yoon è stato costretto ad accettare. Intanto le stesse opposizioni hanno depositato la richiesta di impeachment, che sarà votata sabato.

L’antefatto parte I

Per capire cosa sia successo martedì bisogna fare due passi indietro. Il primo al 2022, quando Yoon Suk-yeol è stato eletto presidente con il margine più ristretto della storia della democrazia sudcoreana, che risale alla fine degli anni Ottanta, mentre prima il Paese era una dittatura militare. Yoon  ha vinto le elezioni con appena lo 0,8% di scarto di vantaggio, e molti attribuirono la sua vittoria più alla debolezza del suo predecessore di centrosinistra che a meriti suoi o del partito.

L’antefatto parte II

  

Yoon ha cercato sin dall’elezione di presentarsi come un leader risoluto e forte contrastando la politica del predecessore progressista Moon Jae-in, che aveva cercato di portare avanti politiche sociali piuttosto avanzate in tema di diritti e integrazione della società, e soprattutto aveva cercato un riavvicinamento alla Corea del Nord, arrivando ad uno storico incontro con il dittatore sopra il 38° parallelo, Kim Jong Un.

Yoon ha ripudiato le politiche del suo predecessore e la mossa di martedì del presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol che, spalleggiato dalle Forze armate, ha dichiarato la legge marziale di emergenza in quanto, ha spiegato, la misura è necessaria per proteggere il Paese dalle «forze comuniste» (leggasi la minaccia costituita dalla Corea del Nord) è solo l’ultimo capitolo di una storia che inizia alla fine della Seconda guerra mondiale. Dopo la sconfitta dell’impero del Giappone, la Corea - conquistata a inizio ‘900 “tutta intera”, senza divisioni tra Nord e Sud -, viene separata a Nord del 38° parallelo viene occupata dalle forze dell’Unione sovietica e a Sud da quelle statunitensi. Questa separazione che sarebbe dovuta essere temporanea, diventa invece permanente. Il 12 dicembre 1948 Syngman Rhee diviene presidente della Repubblica di Corea, con capitale Seul. Allo stesso tempo al Nord nasce la Repubblica Democratica Popolare di Corea, con capitale Pyongyang, sotto un governo comunista al cui timone assurge Kim Il-sung, il nonno dell’attuale dittatore.

La mossa di Yoon arriva in un momento in cui, sulla scena internazionale, la Corea del Nord è sempre più una potenza a vocazione nucleare, spauracchio per Giappone e Corea del Sud in Asia con continue dimostrazioni muscolari di Pyongyang, a cominciare dai ripetuti test balistici e nucleari, mantengono la tensione elevata, e sostenitrice di Putin nella guerra tra Ucraina e Russia. Dopo i proiettili e le armi, Kim Jong-un ha inviato a Vladimir Putin soldati che hanno iniziato a combattere in prima linea, a fianco delle forze armate di Mosca. In cambio Pyongyang riceve cibo, denaro e tecnologia spaziale.

La chiesa coreana

Già a fine novembre, come riporta l’agenzia del Pime AsiaNews, un gruppo di oltre 1.400 sacerdoti aveva chiesto le dimissioni del presidente Yoon, definendolo un «uomo di vergogna, di violenza e di divisione, incapace di capire il suo ruolo e di rispettare il potere». All’indomani del tentato colpo di mano, la Conferenza episcopale cattolica della Corea del Sud è tornata sull’argomento, schierandosi in difesa della democrazia: «La Chiesa cattolica in Corea sostiene attivamente ed è solidale con la difesa della nostra democrazia, ottenuta con il sangue e il sudore di molte persone nel corso degli anni». Secondo il vescovo Lee Yong-hoon, che ha firmato la dichiarazione, «molti si stanno chiedendo se sia stata una decisione ragionevole da parte del presidente dichiarare la legge marziale nella Repubblica di Corea nel 2024, che era stata invocata solo durante il regime militare, e se sia stata una decisione giusta per lui, in quanto comandante supremo, dichiarare la legge marziale nel cuore della notte in assenza di un'invasione da parte di un nemico esterno o di una minaccia visibile di guerra», hanno continuato i prelati sudcoreani. Oggi, concludono i vescovi, «il presidente dovrebbe presentarsi personalmente al popolo, spiegare la serie di eventi, scusarsi sinceramente e assumersi le proprie responsabilità».

Lo “scandalo della borsa Dior”

  

Ad aumentare l’impopolarità e l’astio dei sudcoreani nei confronti di Yoon (che in questi giorni hanno continuato a scendere in piazza invocandone la cacciata), c'è stato il cosiddetto “scandalo della borsa Dior”. A inizio 2024 ha contribuito il ribattezzato “scandalo della borsa Dior” che ha coinvolto Kim Keon-hee, moglie del presidente Yoon Suk-yeol. La first lady avrebbe accettato in regalo una borsa di marca dal valore di oltre 2.000 euro, quando la legge sudcoreana impone ai funzionari pubblici di rifiutare regali che superino il valore di 1 milione di won, circa 700 euro. A riprova e dimostrazione delle voci sul suo conto che la vorrebbero un’imprenditrice facilmente corrompibile e che più volte avrebbe usato la sua posizione pubblica per i propri affari personali. I critici del presidente - e di sua moglie - hanno additato questo episodio come prova di corruzione della famiglia presidenziale. Kim, peraltro, era già al centro di alcuni scandali negli scorsi anni, accusata di plagio nella sua tesi di dottorato, di aver gonfiato le sue qualifiche nel proprio curriculum e di aver fatto manipolazione di mercato per guadagnare da alcuni investimenti in borsa.

Ora che succede

Oggi, giovedì 5 dicembre, il presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol ha accettato le dimissioni del ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che si è assunto tutte le responsabilità per l’imposizione della legge marziale di martedì. Nel frattempo la mozione di impeachment che i partiti di opposizione a Yoon hanno depositato è stata accolta e il voto in parlamento è stato fissato per sabato. Nonostante l’opposizione abbia una maggioranza di 192 seggi in parlamento, ha bisogno di almeno 9 dei 108 parlamentari del partito di destra che supporta Yoon dal 2022 affinché sia approvata la mozione di impeachment che in Corea è possibile con i voti di due terzi del parlamento, composto da 300 membri.

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