E' una teologa apprezzata. Serena Noceti sottolinea le novità contenute contenute nell'Esortazione Evangelii gaudium. «Volendo indicare "vie per il cammino della chiesa nei prossimi anni" (EG 1), per "incoraggiare e orientare" (EG 17) il processo di rinnovamento e riforma ormai improcrastinabile, papa Francesco richiama i credenti a concentrarsi su ciò che è “primo ed essenziale” e insieme consegna una “prospettiva”».
«Da un lato», precisa la Noceti, «riporta una Chiesa divenuta mondiale al principio che l’ha generata e che solo la può rigenerare (l’annuncio del Vangelo), dall’altro accompagna ad assumere uno sguardo sulla chiesa e sull’umanità, estremamente lucido, perché capace di oltrepassare uno sterile elenco di problemi per concentrarsi sulle cause, ma anche segnato da una reale speranza, perché in grado di leggere la realtà nel divenire e di pensare con empatia un umano di cui ci si riconosce parte. In questa stagione post-moderna, narcisistica e autocentrata, chiede con coraggio di pensare il “noi”, sul piano sociale, economico, politico, ecclesiale; un "noi" plurale, ricco di differenze, di volti, di storie, di culture (penso a quanto scrive sulla città)».
«Papa Francesco», conclude la teologa Serene Noceti, «riconsegna la Chiesa alla sua identità e vocazione di popolo di Dio pellegrino nella storia, così come è espressa in quel secondo capitolo di Lumen gentium che ancora chiede per tanti aspetti di essere accolto e realizzato. Parole significative e comprensibili a tutti, provocatorie e responsabilizzanti, per interrompere l'ovvio e il ripetitivo di tanta prassi pastorale e per alimentare in profondità una "rivoluzione" ecclesiale e sociale.»