«Di fronte alla guerra e alle sue tragiche conseguenze, è importante non arrendersi mai, ma continuare a cercare modi per porre fine al conflitto con buone intenzioni, fiducia e creatività. Questo è il messaggio che papa Francesco trasmette soprattutto ai governanti delle nazioni, con i suoi continui appelli per la pace in Ucraina. È importante ribadire che l'unico mezzo capace di raggiungere una pace vera, stabile e giusta è il dialogo tra tutte le parti coinvolte. La Santa Sede esprime l'auspicio che lo sforzo diplomatico attualmente promosso dall’Ucraina e sostenuto da così tanti Paesi sarà migliorato, per raggiungere i risultati che le vittime meritano e che il mondo intero auspica». Con queste parole si è espresso il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, durante la sessione plenaria finale della Conferenza sulla pace in Ucraina che si è svolta in Svizzera il 15 e 16 giugno.
All'indomani della chiusura del vertice internazionale, una nota della Sala stampa vaticana ha spiegato che alla Conferenza la Santa Sede ha partecipato come osservatore. E ha spiegato: «In linea con la natura propria della Santa Sede e la sua qualità di Osservatore e seguendo la prassi di non sottoscrivere dichiarazioni congiunte, la Delegazione della Santa Sede si è astenuta dalla firma del Comunicato finale, mentre ha espresso sostegno alle conclusioni del Vertice, secondo quanto dichiarato nell’intervento che il Card. Parolin ha pronunciato durante la Sessione plenaria finale».
Nel suo intervento, Parolin ha continuato affermando che la Santa Sede «desidera riaffermare la validità del principio fondamentale del rispetto della sovranità di ciascuno Paese e per l’integrità del suo territorio. La Santa Sede esprime grande preoccupazione per le tragiche conseguenze umanitarie ed è particolarmente impegnata a facilitare il rimpatrio dei bambini e a favorire la liberazione dei prigionieri, soprattutto soldati e civili gravemente feriti». Il Segretario di Stato ha sottolineato che il Vaticano resta impegnato a «mantenere regolare comunicazione che le autorità ucraine e russe». Infine, a nome di papa Francesco, Parolin ha confermato «la sua personale vicinanza alla tormentata popolazione ucraina e al suo incrollabile impegno per la pace».
(Foto Reuters: il cardinale Pietro Parolin, al centro, con il presidente ucraino Zelensky e la presidente della Szvizzera Viola Amherd)