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sabato 03 giugno 2023
 
 

Don Francesco Paleari, nelle mani di Dio

14/09/2011  Sarà beatificato sabato 17 settembre. Lo chiamavano “il piccolo prete del Cottolengo” per la sua statura minuta. Ma tutti conoscevano la grandezza della sua bontà e santità.

Per la sua statura minuta veniva chiamato “il piccolo prete del Cottolengo”, ma quanti conobbero don Francesco Paleari avevano ben chiara la grandezza della sua bontà e santità, visibilmente rappresentate dal serafico sorriso che lo contraddistingueva. La beatificazione di sabato 17 settembre, presieduta dal cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, nella chiesa della Piccola Casa a Torino, è il sigillo della Chiesa a questa consapevolezza del popolo che, nell’ispirazione a san Giuseppe Cottolengo, ha dato vita a una delle più eroiche testimonianze di carità evangelica del nostro tempo.


Nato a Pogliano Milanese (Milano) il 22 ottobre 1863, Paleari non ebbe la possibilità di conoscere personalmente il Cottolengo, morto nel 1842, ma ne assorbì tutta la spiritualità all’interno del seminario da lui istituito per formare preti sia per la Piccola Casa, sia per la diocesi e le missioni. A soli 23 anni ricevette l’ordinazione sacerdotale dal cardinale Gaetano Alimonda ed entrò nella congregazione dei Preti della Santissima Trinità, fondata dal santo torinese. Come docente, oltre che nel medesimo seminario, don Paleari collaborò a lungo anche con i missionari della Consolata del beato Giuseppe Allamano. Ma pure dalla Curia torinese gli giunse la richiesta di ricoprire gli incarichi di confessore e direttore spirituale del seminario diocesano, dove fu impegnato per oltre quarant’anni, oltre che di essere provicario generale della diocesi e vicario per la vita consacrata.

 
 
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