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giovedì 12 settembre 2024
 
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Credere

Don Lorenzo Lodi, lungo le coste della Sardegna per annunciare la cura del Creato

22/08/2019  Il giovane sacerdote ha compiuto il periplo dell’isola zaino in spalla: «Davanti alla bellezza della natura viene spontaneo lodare Dio»

IL GIRO DELLA SARDEGNA IN NOME DELLA LAUDATO SI'  

Da Mirandola nel Modenese, dov’è nato 39 anni fa, don Lorenzo Lodi è approdato alla cagliaritana Selargius dopo l’ordinazione sacerdotale. Fino a realizzare un sogno, compiuto l’11 agosto scorso al santuario di Nostra Signora di Bonaria, patrona di tutta la Sardegna: girare in 35 giorni tutta l’isola a piedi, zaino in spalla, per diffondere con la sua testimonianza concreta il messaggio della Laudato si’, l’enciclica di papa Francesco «sulla cura della casa comune».

«Davanti alla bellezza del creato viene spontaneo lodare Dio per le grazie che ci dona», commenta il giovane sacerdote, religioso della Piccola Opera della Divina Provvidenza, fondata da san Luigi Orione, e viceparroco al Santissimo Salvatore in Selargius. «Il 7 luglio, quando sono partito, don Mario, sacerdote saggio della comunità, salutandomi ha detto: "Vai per le strade e annuncia la gioia, porta la pace del Vangelo che ci ha donato il Signore con la vita". Un messaggio che ho cercato di vivere ogni giorno, grazie ai superiori che mi hanno appoggiato e sostenuto», racconta don Lorenzo, che ha aggiornato quotidianamente l pagina Facebook aperta ad hoc (si chiama Periplo della Sardegna sulla cura della casa comune) riportando alcuni passaggi dell’enciclica bergogliana e condividendo anche con il popolo della rete incontri, paesaggi, esperienze attraverso foto, post, mappe del percorso.

 

«Tappa per tappa, se qualcuno voleva aggiungersi». Le sue giornate sono state scandite sì dai chilometri, minimo 35 al giorno, ma soprattutto dalla preghiera passo dopo passo: «Rosario, Ufficio delle letture, meditazione, liturgia del giorno, che per coincidenze provvidenziali parla sempre alla vita. Ho custodito le intenzioni che le persone mi hanno a˜dato. Ho o erto le fatiche del cammino per tutte le vocazioni alla vita consacrata». Spesso don Lodi ha concelebrato la Messa nelle parrocchie in cui ha trovato ospitalità: «Mi sono affidato alla Provvidenza».

LA GIOIA DEGLI INCONTRI

«Quale gioia quando nelle ore più calde lasci Piscinas per valicare la parte montuosa tra dune e rovi, incroci il cammino di Santa Barbara, vedi un agriturismo e trovi una meravigliosa famiglia che ti accoglie, ti o re a tavola acqua fresca e anguria che toglie l’arsura...», ha annotato in uno dei giorni del suo pellegrinaggio, che ha lasciato il segno in tante persone. Scrive Paola Mele, ad esempio, in uno dei commenti: «È stato un piacere e un dono incontrarti e ascoltarti. Nel tuo sguardo tanta limpidezza, la fatica del cammino visibile ma ancor più visibile la tua luce. Grazie a Dio che ti ha portato Ÿno a noi». Durante il cammino, numerose le sorprese, anche mentre il sacerdote era sulla spiaggia a controllare le carte geograŸche del suo itinerario sapientemente preparate dall’associazione “Cammino 100 torri” (cammino100torri.com): «Un ragazzo, Alberto, mi ha chiesto se ero un pellegrino e cosa stavo facendo. Anche lui aveva percorso un tratto della mia strada e mi ha raccontato di essere andato a piedi da santa Rita a Cascia, a Santiago. Ci siamo scambiati i contatti e salutati con una benedizione. Molte persone, vedendomi con lo zaino, mi hanno fatto domande sulla mia scelta: il camminare riporta al cammino della vita e a riflettere. Sono nate relazioni, condivisioni un dialogo bello, una volta superato il limite dei propri confini, di timori e paure: basta accogliere l’altro con la sua storia».

FATICHE E GIOIE DI UNA VOCAZIONE

  

La passione per la natura ha sempre accompagnato don Lorenzo, tra le file degli scout fin da piccolo. Quarto di nove fratelli, cresciuto in una famiglia profondamente cristiana, ha conosciuto gli Orionini da bambino, quando una volta al mese «venivano a casa nostra a pregare il Rosario per le vocazioni». A 19 anni, appena diplomato come perito elettrotecnico, il colloquio con un prete orionino che era stato in Africa: «Ho trascorso un mese in Costa d’Avorio per un campo di volontariato », ricorda. Poi la decisione di entrare nella Famiglia orionina. Nel 2008 Lorenzo viene ordinato presbitero e inviato in Sardegna, nella parrocchia a Selargius, dove segue in particolare i giovani e l’oratorio. Lì la Piccola Opera della Divina Provvidenza gestisce anche la Casa di riposo Don F. Pitzu per anziani e il Centro diurno Don Orione, che accoglie persone a‹ette dal morbo di Alzheimer e da altri disagi psichici. Al loro abbraccio don Lorenzo è tornato, per mettere a disposizione i frutti spirituali del suo cammino. «Siamo chiamati a ra‹orzare e fare nostra, inserita nel contesto della natura, la ricerca di comunione e condivisione che il Vangelo ci propone. In quell’armonia del creato che papa Francesco ha cercato di mostrarci, possiamo scoprire ogni giorno la bellezza del creato anche in noi, con impegno e responsabilità personale, sentendo l’ambiente come casa nostra e prendendocene cura». Andare a piedi, lentamente, consente di essere attenti ai minimi dettagli: «Ogni posto ha la sua specificità, i suoi colori: la costa orientale presenta scogli più rossi, quella occidentale ne ha di più scuri. Poi ci sono le grazie e le gioie di un attimo che ripagano di fatiche e stanchezza: il tramonto, la luna rossa che sorge dal mare, il falco o la farfalla che ti vola intorno, il cardo viola che ti stupisce, i profumi più intensi nel caldo del mezzogiorno, ma anche l’incontro con l’altro da cogliere in quell’istante ». Tanta bellezza da rispettare e custodire.

Testimone sulle strade dell’uomo

Don Lorenzo ha compiuto il suo cammino dal 7 luglio all’11 agosto in onore della Laudato si’, non un’enciclica sull’ecologia ine a se stessa ma un ricco magistero sul legame tra rispetto del creato e dignità delle persone che vivono nell’ambiente.

 

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