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Negli Stati Uniti fa discutere il caso degli infermieri che si sono dati malati in massa per non assistere il medico contagiato dall’Ebola in Guinea, primo caso di Ebola americano. In Italia pochi giorni fa in una scuola materna ha suscitato clamore la richiesta di lasciare a casa da scuola di una bambina, pur senza sintomi e con tutti i test negativi, perché “tornata dall’Africa”. Casi forse limite che lasciano intendere come sia la paura al momento in Occidente il virus potenzialmente più contagioso.
Negli Stati Uniti, tra Governo centrale e governatorato di New York, intanto, si dibatte in merito all’estensione corretta della quarantena per chi rientra da Paesi a rischio. L'Australia annuncia il blocco dei visti dai Paesi a rischio. Mentre dalla Spagna arriva la notizia della guarigione dell’infermiera madrilena e Madrid ospita fino a mercoledì un vertice mondiale dell'infermeria organizzato dall'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e Aneysvad, per discutere non solo del virus ma anche dei sistemi sanitari dei Paesi africani spesso insufficienti e impreparati a far fronte alle sfide delle epidemie.
E se da un lato l’Oms fa sapere che i casi noti nel mondo hanno raggiunto quota diecimila, prevalentemente concentrati tra Liberia, Guinea e Sierra Leone, dall’altro viene comunicato che Nigeria e Senegal sono stati dichiarati “ebola free”, perché lì i nuovi casi si sono fermati.
Negli Stati Uniti, tra Governo centrale e governatorato di New York, intanto, si dibatte in merito all’estensione corretta della quarantena per chi rientra da Paesi a rischio. L'Australia annuncia il blocco dei visti dai Paesi a rischio. Mentre dalla Spagna arriva la notizia della guarigione dell’infermiera madrilena e Madrid ospita fino a mercoledì un vertice mondiale dell'infermeria organizzato dall'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e Aneysvad, per discutere non solo del virus ma anche dei sistemi sanitari dei Paesi africani spesso insufficienti e impreparati a far fronte alle sfide delle epidemie.
E se da un lato l’Oms fa sapere che i casi noti nel mondo hanno raggiunto quota diecimila, prevalentemente concentrati tra Liberia, Guinea e Sierra Leone, dall’altro viene comunicato che Nigeria e Senegal sono stati dichiarati “ebola free”, perché lì i nuovi casi si sono fermati.





