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lunedì 24 marzo 2025
 
«Ci son due coccodrilli...»
 

Ecco chi ha creato la canzone dei due liocorni

22/11/2018  Una canzone nata per i più piccoli può fare la storia. Scritta a più mani nel 1976, ha avuto successo in tutto il mondo. E c’è un lieto fine...

Ma che fine avranno fatto i due liocorni? Se lo sono chieste generazioni di bambini ma anche di adulti, deliziati dal ritornello di una delle canzoni più famose. Chi non conosce, infatti, la celeberrima «Ci son due coccodrilli e un orangotango, due piccoli serpenti, un’aquila reale…»? Sono gli animali che, a coppie, salgono sull’Arca di Noè. A mancare all’appello, com’è noto, è proprio la coppia dei liocorni, per cui la loro fine dopo il diluvio rimane avvolta nel mistero.

Ha compiuto 40 anni nel 2016 e non li dimostra “I due liocorni”. Continua a essere cantata – e ovviamente mimata – nei gruppi scout, a scuola e in parrocchia, negli oratori estivi ma anche nei villaggi turistici. Cliccatissima nelle versioni YouTube, incisa anche dal Piccolo Coro dell’Antoniano, è stata utilizzata dalla pubblicità e dalle sigle televisive. Molti sono ancora convinti che si tratti di un motivo nato dalla tradizione popolare e invece è stata composta nel 1976 “a quattro mani”, o forse anche di più, da un gruppo di ragazzi di Riccione appassionati di musica e legati a Comunione e liberazione. «Pensavamo a qualcosa che rendesse felici i bambini e che nello stesso tempo potesse servire ai catechisti e agli educatori per raccontare la storia di Noè e del diluvio universale», spiega Marina Valmaggi, cantautrice, musicologa e fondatrice delle editrici Rodaviva, che in quegli anni, con un gruppo di studenti e di amici, diede vita al gruppo degli Zafra. La canzone fu depositata da quello che ancora oggi figura come il suo autore, l’ingegnere riccionese Roberto Grotti, anch’egli appassionato di musica e compositore di brani religiosi (Che siano una cosa sola, per esempio, è sua), mentre proprio agli Zafra si deve la prima incisione che poi ne decreterà il successo. Così è cominciata l’avventura di una canzone che oggi ognuno sente un po’ sua. I due animali misteriosi hanno intrapreso un lungo viaggio che presto ha varcato i confini, per quanto la prima tappa, dalla Romagna, li abbia portati nel Friuli terremotato.

«Eravamo lì, insieme ad altri volontari e ai gruppi parrocchiali, così abbiamo pensato di portare un po’ di spensieratezza ai bambini che stavano nelle tende: la cosa ha funzionato». Tanti anni dopo, la stessa cosa si è ripetuta nel Giappone colpito da uno tsunami, ma intanto i due liocorni avevano già fatto il giro del mondo. «La sorpresa più grande l’ho avuta in una favela brasiliana: i bambini cantavano la nostra canzone in portoghese, in una traduzione che aveva fatto la loro maestra», conclude Marina Valmaggi. In occasione del quarantesimo compleanno, la casa editrice Rodaviva sta preparando un nuovo video per YouTube e una compilation con la versione del brano in dieci lingue, compresi serbo, portoghese e polacco.

Nel frattempo, mentre I due liocorni continuano a essere la colonna sonora delle nostre “Estate ragazzi”, Patty Pravo e il Coro dei Piccoli Cantori di Milano hanno eseguito un’edizione speciale del brano dal cui testo, però, mancano gli animali: il video, ideato dall’agenzia Leo Burnett, è stato realizzato per sensibilizzare i telespettatori sull’estinzione delle specie e lanciare il documentario Racing Extinction, secondo cui la metà delle specie animali scomparirà entro il 2050. Ma tornando ai liocorni, la risposta alla domanda iniziale l’ha già data la stessa Valmaggi nel suo ebook in cui racconta La vera storia di Leo e Lia. La notizia è che alla fine rinunciano al corno per amore e salgono sull’arca. I nostri bambini possono stare tranquilli: la canzone ha un lieto fine.

Multimedia
Bimbo in lacrime dal parrucchiere? Tutto risolto con la canzone dei due liocorni!
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