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sabato 14 settembre 2024
 
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Falcone e Borsellino, quell'estate all'Asinara

23/05/2016  Esce nelle sale il 23 e il 24 maggio il film "Era d'estate", che rievoca il periodo trascorso all'Asinara dei due giudici e delle loro famiglie

La loro storia è già stata raccontata più volte al cinema e in Tv.  Ma Era d’estate di Fiorella Infascelli mostra i due giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, interpretati rispettivamente da Beppe Fiorello e Massimo Popolizio, in una prospettiva inedita.  Il film si concentra sull’estate del 1985, quando, a seguito di una serie di minacce nel corso del maxiprocesso alla mafia (Beppe Montana e Ninni Cassarà erano stati appena uccisi) i due giudici e le loro famiglie su ordine di Ant
onino Caponnetto vennero costretti a trovare rifugio presso l’isola-bunker dell’Asinara. È un’estate calda,  e nella piccola foresteria di Cala d’Oliva, i due magistrati e le loro famiglie  vivono completamente isolati dalla piccola comunità di civili dell’Asinara, controllati a vista da una pilotina e dalle guardie penitenziare. Una situazione che genera insofferenza in Lucia, la figlia più grande dei Borsellino, che sta così male che il padre Paolo la riaccompagna a Palermo. E il fratello Manfredi si avventura in una fuga senza meta alla scoperta dell’isola, e verrà ritrovato in mezzo ai detenuti che distribuisce nutella e racconta barzellette.
Il lungo mese fatto di affetti e di lavoro rappresenta un momento intimo della vita dei due magistrati, che ci restituisce l’umanità di questi eroi così consapevoli dei rischi che correvano ma altrettanto determinati a proseguire nel loro lavoro. Nel cast, Valeria Solarino nel ruolo di Francesca Morvillo, la moglie di Falcone,  e Claudia Potenza (Agnese Borsellino). Il film sarà nelle sale solo il 23 e il 24 maggio, in concomitanza con le celebrazioni dell’anniversario dell’attentato a Falcone, avvenuto il 23 maggio 1992.
Ha dichiarato la regista: «Ogni volta che guardavo le loro fotografie, quelle che tutti conosciamo, la cosa che mi colpiva era la loro complicità, il loro modo di guardarsi ridacchiando, la loro ironia, spesso dimenticata, e che invece era una parte così importante della loro vita. Ecco ho provato a portare queste cose nel film».

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