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martedì 10 settembre 2024
 
Mostre e santità
 

Quell'unione che andò oltre il martirio

23/08/2024  Al Meeting di Rimini la mostra "Franz e Franziska Non c'è amore più grande". La storia di Franz Jägerstätter, contadino austriaco che per essersi rifiutato di combattere per Hitler venne giustiziato. Nel 2007 è stato proclamato beato. La moglie gli è stata fedele per tutta la vita, in nome della profonda fede che avevano in comune

Amore tra coniugi, amore per Dio, per la libertà di coscienza. e ancora coraggio, abnegazione, fedeltà alla memoria. Tutto questo rappresenta la storia  rievocata nella mostra del Meeting di Rimini di Franz e Franziska Non c'è amore più grande.  La storia di Franz Jägerstätter e Franziska Schwaninger, è storia d’amore e di lotta di due contadini nel piccolo villaggio austriaco di Sankt Radegund nella prima metà del Novecento. È la storia di un giovane di belle speranze per il quale le bevute con gli amici, le corse sulla moto, le feste da ballo e le avventure con le ragazze del paese erano tutto, fino all’incontro con Franziska. È anche la storia del loro incontro con Cristo, della scoperta di una bellezza nella vita coniugale, della gioia di una fede vissuta come pienezza di vita. L’avvento del nazismo e la guerra di Hitler travolgeranno tutto questo come un treno in corsa senza macchinista, come un fiume in piena.

Una scena del film di Terence Malick
Una scena del film di Terence Malick

Quando Hitler invase l’Austria in quell’operazione fulminea chiamata Anschluss culminata in una sorta di plebiscito in cui quasi tutti gli austriaci scelsero convintamente di far parte del Reich, gli uomini i furono chiamate alle armi per combattere nell’esercito tedesco. I dissidenti furono pochissimi, tra questi Franz Jägerstätter, un contadino di profonda fede cattolica di Sankt Radegund, l’unico del suo paese  a votare contro l'Anschluss. Costretto ad arruolarsi, decise comunque di rifiutarsi di combattere per Hitler, consapevole di poter essere condannato a morte per tradimento. Al suo fianco Franziska Schwaninger, che aveva sposato nel 1936, e con la quale era poi partita subito dopo la cerimonia per un pellegrinaggio a Roma, il loro insolito viaggio di nozze.  Rimase fedele alla memoria di Franz dal giorno della sua morte per decapitazione a Berlino il 9 agosto 1943, sino alla fine dei suoi giorni, ormai centenaria, nel 2013. Il Mercoledì delle Ceneri del 1986, Franziska tornò di nuovo a Roma in pellegrinaggio per celebrare le nozze d’oro con marito Franz e incontrò Giovanni Paolo II. Da quel momento la loro storia cominciò a uscire dal dimenticatoio. Da allora sono stati scritti libri, sono cominciati pellegrinaggi al loro paese, e nel 2007 è arrivata la beatificazione di Franz da parte di un papa venuto dalla Baviera, Benedetto XVI, che era nato a venti chilometri dalla casa dei Jägerstätter, dall’altra parte del confine austro-tedesco. Quella di Franz, disse Benedetto XVI nel proclamarlo beato, è stata «una vita cristiana esemplare: nel generoso annullamento di sé stesso, ha testimoniato una sincera fedeltà al Vangelo». E infime nel 2019, il regista Terence Malick ne fece un film,  Hidden Life – la vita nascosta. 

 
 
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