di François Vayne
Si è pregato tutta la notte per la pace nel mondo, nell'abbazia di Santa Maria Assunta, a Badia fiorentina. L’iniziativa dei religiosi e delle religiose della Fraternità monastica fratelli di Gerusalemme era programmata da tempo, a margine del meeting Mediterraneo frontiera di pace, ma ha assunto una particolare intensità per le notizie sempre più drammatiche che continuano ad arrivare dall’Ucraina. La lettura degli Atti degli apostoli ha accompagnato ogni ora della veglia dedicata a tutti i paesi del Mare nostrum, dall’Albania alla Palestina, dal Libano alla Bulgaria.
Alle 20 in punto l’orazione si è levata per Ucraina e Russia, assieme, nel vero spirito di amore e concordia, e tutti i presenti hanno pregato con particolare intensità. La veglia di preghiera si è conclusa alle 6,30 del mattino con le intenzioni per l’Algeria, prima dell’ufficio monastico delle Lodi. Questo pomeriggio i monaci e le monache della Fraternità di Gerusalemme saranno all’abbazia di San Miniato, accanto ai religiosi olivetani che animano questo luogo d’alta spiritualità a Firenze, per una preghiera speciale, alla quale parteciperanno i vescovi del Mediterraneo presenti al meeting. Anche questo momento originariamente pensato in memoria dei martiri testimoni di fede e di giustizia, ha assunto la valenza di un’invocazione sentita per la pace nel mondo. Tanto più che proprio in San Miniato, c’è la cella in cui dimorava nei suoi ritiri spirituali Giorgio La Pira, il sindaco fiorentino antesignano della cultura della pace e del dialogo in piena guerra fredda, alla cui memoria si ispira l’evento fiorentino.
Sempre da Firenze, monsignor Gintaras Grusas, arcivescovo di Vilnius e presidente del consiglio delle conferenze episcopali d’Europa, ha rivolto ieri «un accorato appello» per la pace. «Le Chiese che sono in Europa condannano con forza quanto è accaduto in Ucraina: bisogna agire insieme e con determinazione per porre fine immediatamente all’aggressione russa e fare tutto il possibile per proteggere donne, uomini e bambini innocenti: Nel nome di Dio fermatevi!». A sua volta, il cardinale arcivescovo del Lussemburgo Jean-Claude Hollerich, presidente dei vescovi dell’Unione europea, ha fatto appello «all’incontro speciale del Consiglio europeo, di prendere le misure opportune» affinché «possiamo di nuovo raggiungere la pace» in Ucraina.