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lunedì 09 settembre 2024
 
Elisabetta Gregoraci
 
MariaConTe

«Grazie alla Vergine so che l'amore di mia madre è per sempre»

17/08/2018  La devozione della showgirl Elisabetta Gregoraci per la Signora dello Scoglio, venerata a Santa Domenica di Placanica in Calabria, legato al ricordo della mamma, Melina, morta di tumore a soli 54 anni.

Carmela Francavilla, detta Melina, mamma di Elisabetta Gregoraci, scomparsa il 29 giugno 2011 a soli 54 anni
Carmela Francavilla, detta Melina, mamma di Elisabetta Gregoraci, scomparsa il 29 giugno 2011 a soli 54 anni

Quando si pensa a Elisabetta Gregoraci, la si visualizza sempre nel jet-set o sotto i riflettori. Ma la show-girl, dietro l’eterna icona di donna sensuale, nasconde un cuore sensibile e, anche se non ne parla mai, coltiva uno speciale trasporto per la Madonna, fin da bambina. Una devozione ereditata dalla madre e dalla nonna, due donne dalla fede intensa. Chi scrive ha conosciuto personalmente la mamma, Melina, stroncata da un cancro ad appena 54 anni, il 29 giugno 2011: il rosario era la sua costante arma quotidiana, fino agli ultimi vani ricoveri a Milano, la preghiera quotidiana e la fiducia in Dio e nella Mamma celeste, il mezzo contro ogni avversità. Nonostante dovesse lottare contro la sua malattia, non mancava mai di mobilitarsi se leggeva negli occhi di qualcuno la sofferenza, fisica o interiore che fosse. Una donna meravigliosa, volata in cielo col sorriso sulle labbra, certa di quel mondo di luce oltre la vita in cui aveva sempre creduto. Con la sua scomparsa Elisabetta ha vissuto un momento durissimo, ma proprio gli insegnamenti di Melina e quell’amore che lei le ha inculcato verso la Vergine Maria l’hanno aiutata a reagire, come ci confida in questa intervista a cuore aperto, mentre si trova in Puglia per Battiti live, lo show musicale itinerante, in onda per cinque serate su Italia 1. Altro sprone è stato il figlio, Nathan Falco, nato dalle nozze con Briatore, col quale segue in pieno il modello materno. Dalle “preghierine” che gli fa a recitare ogni sera, alla prima confessione al quale l’ha accompagnato lo scorso 8 maggio, postando un fiero commento su Instagram: «Oggi hai acquisito il secondo sacramento della fede, sono tanto orgogliosa di te, amore mio».

Fratel Cosimo Fragomeni (Placanica, Reggio Calabria, 27 gennaio 1950) al quale l'11 maggio 1968 apparve la Vergine
Fratel Cosimo Fragomeni (Placanica, Reggio Calabria, 27 gennaio 1950) al quale l'11 maggio 1968 apparve la Vergine

Com’è nato il suo legame con la Madonna?

«Ho sempre sentito parlare in casa di Lei, con amore e rispetto, specie da mia nonna Angela e da mia madre Melina, entrambe devote alla Vergine Maria. Da piccola vedevo attorno a me le effigi che erano sparse per casa: Nostra Signora di Lourdes, Maria Ausiliatrice e la Madonna di Tindari: nonna da siciliana vi era legata sin da bimba. Poi si è aggiunta la Madonna dello Scoglio, che è stata molto vicina alla mia famiglia, in diverse circostanze».

Quando andò la prima volta allo Scoglio?

«Ero bambina e vi andai con mia madre. Non capivo molto bene. E fu così anche per le volte successive, anche se mi piaceva molto il posto e il fatto di fare quel viaggio. Era proprio un viaggio perché la strada per arrivare da Soverato a Santa Domenica di Placanica non era agevole come oggi, s’inerpicava per le alture e il percorso era lunghissimo. Mi ricordo che cercavo di stare in silenzio, per non sembrare al mistico, fratel Cosimo Fragomeni, una monella. Temevo di fargli una brutta impressione. Soltanto verso i sedici anni mi resi conto sino in fondo della peculiarità di quel luogo e di quella persona».

Che cosa le diceva Melina di fratel Cosimo?

«Che era un uomo speciale, che era vicino alla Madre di Dio, che l’aveva vista fin da ragazzino, quando andava a lavorare nei campi e che questo evento aveva trasformato sia la sua vita, sia il luogo in cui noi ci recavamo di frequente, anche con papà e mia sorella Marzia. Tuttora, ogni volta che ci torno vengo assalita dai ricordi, perché lo Scoglio, in un certo senso, ha fatto da scenario alle mie speranze più profonde in varie tappe della vita, da adolescente pregavo la Madonna per la nonna che non stava bene, poi per la salute di mia madre. Ci sono andata anche quando aspettavo mio figlio, per chiederle che tutto andasse bene».

Il figlio di Elisabetta Gregoraci, Nathan Falco, durante la sua prima Confessione. La foto è stata postata su Instagram dalla stessa showgirl con un affettuoso commento: "Sono orgogliosa di te, amore mio"
Il figlio di Elisabetta Gregoraci, Nathan Falco, durante la sua prima Confessione. La foto è stata postata su Instagram dalla stessa showgirl con un affettuoso commento: "Sono orgogliosa di te, amore mio"

Si rivolge ancora alla Madonna e ha la sensazione che Lei l’ascolti?

«Sì, ci parlo spesso, in certi periodi magari di più. Ma devo dire che mi ha ascoltato tante volte, mi ha dato dei “segnali” e sono certa che mi vuole bene. Maria mi ha sempre aiutato. Mi ha aiutato anche a superare la morte di nonna e mamma, le persone più importanti della mia vita. Attraverso la dolce presenza della Vergine ho capito che l’amore dei propri cari va oltre la vita e che la mia mamma è sempre con me».

Un esempio particolare di richiesta esaudita?

«Anni fa, mamma doveva subire un’operazione molto seria al fegato. Ma nessuno di noi in casa era favorevole perché l’intervento poteva anche costarle la vita. A un certo punto, su tutte le effigi che avevamo in casa di Nostra Signora dello Scoglio si formò una sorta di macchia levigata all’altezza del fianco, in corrispondenza con il fegato, la notavano tutti a occhio nudo, come se brillasse. In ospedale, alla vigilia dell’operazione, incontrai anche Annamaria Nicolace, la figlia di Natuzza Evolo, altra mistica calabrese cui mamma era legata. Anche lei mi donò una Madonnina, il Cuore Immacolato di Maria venerato a Paravati e pure su quell’immagine si verificò lo stesso fenomeno. Insomma, il giorno dell’operazione i medici ci chiamarono e, visibilmente imbarazzati, ci dissero che non vedevano più le metastasi quindi non era più necessario intervenire».

Un po’ tutta la lunga resistenza alla malattia di sua madre è stata prodigiosa...

«Sì, gli oncologi che la seguivano, esaminando la cartella clinica, non capivano come avesse potuto sopravvivere 14 anni al male che l’aveva colpita e sempre solerte a partecipare con immenso amore alla vita dei suoi cari e degli amici, fino all’ultimo giorno, senza mai farsi schiacciare dal dolore o dalla paura. Più d’una volta fratel Cosimo le diceva che la sua terapia era la preghiera e che la Vergine la stava aiutando. Anche a me, personalmente, diede più volte lo stesso messaggio e per me significava tanto, era la frase più bella che potessi sentire perché capivo che non era ancora arrivato il momento terribile che più temevo. Quando è arrivato, nel 2011, fratel Cosimo me l’ha detto chiaramente: “Non c’è più niente da fare, la Madonnina e Gesù la chiamano da loro”. Mamma mi aveva mandato da lui per domandargli come stessero le cose, io non ebbi il coraggio di rifergli quelle parole, anche se sono convinta che lei aveva già capito».

Elisabetta Gregoraci durante il suo pellegrinaggio a Medjugorje nel dicembre 2016
Elisabetta Gregoraci durante il suo pellegrinaggio a Medjugorje nel dicembre 2016

È stata anche a Medjugorje?

«Sì, nel 2016. Non c’ero mai andata. Mamma invece vi era molto devota, anzi lì aveva comperato, con i suoi risparmi, una bellissima statua che ha donato alla nostra parrocchia a Satriano, dedicata a Santa Maria della Pace perché fosse collocata nel sagrato. Lei e tanti altri mi dicevano che in quel luogo si sente fortissima la presenza della Vergine Maria, ma io, per carattere, devo sempre verificare personalmente. Oltretutto avevo promesso a mamma che sarei andata a Medjugorje e l’ho fatto dopo la sua scomparsa. Ho provato in effetti un senso di grande sollievo e tranquillità. Era un periodo in cui non c’era quasi nessuno e quindi il silenzio rendeva ancora più palpabile la sacralità del luogo. Sono salita sul monte delle apparizioni, un percorso faticoso, irto di pietre; Marzia, mia sorella, stava per cadere. Ma io credo che anche questo sforzo faccia bene, perché prepara a un incontro davvero desiderato con Maria. A Medjugorje ho sentito davvero la carezza materna della Madonna, penso che mamma sia stata contenta anche lei dal cielo». Di quel pellegrinaggio deciso d’impulso a pochi giorni dal Natale, due anni fa, inizialmente non voleva far sapere nulla, poi postò una foto e un significativo commento su Instagram: «Pensavo di tenere per me questo mio viaggio così intimo, così speciale, poi invece ho cambiato idea e l’ho fatto perché sentendo tutte le cose che accadono sento molta paura per tutti noi. Questo mio viaggio mi ha riempito il cuore di gioia... allora mi sento di dire pregate e amate, perché il bene vince sempre sul male».

In questo periodo ha delle cose da chiedere alla Madre Celeste?

«Ne avrei tante, eccome. Poi, però, guardandomi attorno vedo tanta gente che soffre per problemi molto seri e mi sento fortunata, quindi compendo che ci sono persone più bisognose di me dell’intervento della Madonna. Non smetto, mai, però, d’invocarla perché vegli sulla salute di tutta la mia famiglia e perché tenga lontano il più possibile la sofferenza».

 
 
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