TERESA MARIA CONSIGLIO (CATANIA) - Vorrei qualche informazione sul “Breve” o “Brevetto di Sant’Antonio”.
I sostantivi “breve” e “brevetto” in uso nella lingua italiana, più sovente in passato, indicano un motto, una frase sintetica e significativa, un comando, come pure un breve documento. Con quest’ultimo significato viene ancora usato oggi per alcuni documenti papali. Il cosiddetto “Breve di Sant’Antonio da Padova” (+ 1231) si riferisce a un’invocazione che, secondo alcune biografie, il Santo suggerì in sogno a una donna portoghese per superare le tentazioni diaboliche, compreso il suicidio. Ecco il testo dell’invocazione che cita alla lettera un versetto dell’Apocalisse (5, 5), che celebra la vittoria di Cristo sulle potenze del male: «Ecco la croce del Signore; fuggite potenze nemiche poiché ha vinto il leone della tribù di Giuda. Il Germoglio di Davide». Questa breve invocazione ebbe molta diffusione tra i fedeli, al punto che papa Sisto V (+ 1590) la fece scolpire alla base dell’obelisco che si trova in piazza San Pietro a Roma, dove ancora oggi la si può leggere. Per il suo evidente carattere esorcistico questa preghiera entrò nel 1614 nel Rituale Romano per invocare con il segno della croce l’aiuto di Dio di fronte alle subdole tentazioni del Male.