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venerdì 20 settembre 2024
 
Il cardinale Pietro Parolin
 

«Sant'Antonio da Padova ci insegna che nessun uomo è un'isola»

14/06/2022  «Nessuno si salva da solo»: il Segretario di Stato della Santa Sede ha celebrato nella chiesa di San Daniele - santuario antononiano a Lonigo, nella diocesi di Vicenza, attingendo alla storia e guardando al futuro (diverse le sollecitazioni riprese dalle receenti encicliche di papa Francesco, Laudato si' e Fratelli tutti).

Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, 66 anni, celebra la Messa per la festa di Sant'Antonio da Padova, domenica 13 giugno 2021, a Lonigo (Vicenza). In alto, il cardinale mentre benedica la fattoria Laudato si'.
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, 66 anni, celebra la Messa per la festa di Sant'Antonio da Padova, domenica 13 giugno 2021, a Lonigo (Vicenza). In alto, il cardinale mentre benedica la fattoria Laudato si'.

«Sant'Antonio di Padova è un santo che non invecchia, resiste al trascorrere dei secoli, sereno e sorridente, portando in braccio il Bambino Gesù, che è la sua gioia più grande. E noi, avvicinandoci a lui, sentiamo di entrare anche a più stretto contatto con quel Bambino». Il cardinale Pietro Parolin, celebrando la sera di domenica 13 giugno la Messa solenne in onore di Sant'Antonio, che si è svolta nell'area del convento dei frati francescani-santuario Antoniano di Lonigo, diocesi di Vicenza, ha riassunto con queste parole il segreto della santità del Santo di Padova, di cui il 13 giugno si ricorda la memoria liturgica.

«Festeggiamo anche gli 800 anni dalla vocazione francescana di questo frate di origine portoghese che fu “folgorato” dall'incontro con san Francesco partecipando al Capitolo delle Stuoie ad Assisi. Antonio - ha aggiunto Parolin - morì nel 1231 a soli 36 anni, rivelandosi in poco tempo un grande amico di Dio e degli uomini». L'occasione della presenza del Segretario di Stato Vaticano a Lonigo è stata la chiusura dei tre giorni di celebrazioni in onore di Sant'Antonio. Nella cittadina vicentina la devozione al Santo di Padova è presente dal 1231, quando egli vi sostò mentre da Padova si recava a Verona per incontrare il tiranno Ezzelino da Romano. Ieri i partecipanti alla messa erano almeno 500. Una giornata intensa con tanti motivi di festa: il centenario della rivista "I Gigli di sant'Antonio” e della presenza dei fratini nel Probandato Antoniano. «Ai frati minori dobbiamo un affettuoso ringraziamento per l'impegno di cura di questo Santuario».

 

Bloccate nel 2020 a causa della pandemia, quest'anno le celebrazioni hanno avuto anche il sapore della rinascita. «Questa prova può diventare l'occasione propizia per avanzare in maniera esistenziale nella comprensione dell'indissolubile nesso che tiene uniti l'amore di Dio e l'amore degli uomini. La fede è chiamata ad incidere principalmente sui nostri rapporti con le persone, rendendoci generosi, aperti alla vera fraternità, perché non siamo isole. Come dice papa Francesco nell'enciclica “Fratelli tutti”: nessuno si salva da solo».

Oggi i frati sono rimasti in dodici, guidati da fra Alessio Delle Cave. Continuare a gestire l'intero complesso stava diventando oneroso, ecco perché i locali dell'ex seminario, rinominati Domus Laetitiae, sono stati affidati alla cooperativa Perfetta Letizia, che li utilizzerà per attività ricreative, ma anche di accoglienza, e supporto a giovani ed anziani. Alla presenza di Parolin sono stati anche benedetti il piazzale dedicato al Santo di Padova, con la nuova statua a lui dedicata, e la fattoria didattica Laudato si'. A fine cerimonia, il sindaco di Lonigo, Pier Luigi Giacomello, ha consegnato al prelato le chiavi della città. «Nelle varie missioni che ho compiuto - ha concluso Parolin, che è di origini vicentine -, mi sono sempre sentito portatore anche dei valori della mia terra, assimilati nella mia famiglia, in parrocchia, mi sono sempre sentito un veneto inviato nel mondo».

 
 
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