Valentino Sciotti con la mamma Rita Baccile, 90 anni.
«Quest’anno sono particolarmente emozionato per la partenza del Giro d’Italia perché l’Abruzzo e il ciclismo sono le mie due grandi storie d’amore, da una vita. L’Abruzzo è casa, famiglia, radici. Il ciclismo è passione vera. Può bastare?». A parlare così è Valentino Sciotti, ex ciclista che ha chiuso la carriera nella categoria under 23. Sciotti, ceo del Gruppo Fantini, precedentemente Farnese Vini, con sede a Ortona (Chieti), leader tra le aziende esportatrici del Sud Italia, con varie cantine e marchi spalmati su più territori fra Italia e Spagna, negli anni ha coltivato la sua passione per il ciclismo crescendo campioni e supportando team di successo. Al Giro gareggia con due squadre da lui sponsorizzate, la israeliana Israel-Premier Tech che correrà per l’abruzzese Vini Fantini, e la belga Intermarché-Circus-Wanty per la siciliana Vini Zabù.
Il 106° Giro d’Italia prenderà il via proprio dall’Abruzzo il prossimo 6 maggio con una cronometro individuale di 18.4 km sulla spettacolare Costa dei Trabocchi, da Fossacesia Marina, lungo un tratto della ciclopedonale Adriatica costruita adattando la ferrovia dismessa, ad Ortona. Il giorno successivo si saluta l’Abruzzo con la seconda tappa da Teramo a San Salvo, per poi l’8 maggio partire da Vasto direzione Basilicata prima di rientrare venerdì 12 maggio con la settima frazione del Giro che si concluderà sul Gran Sasso. «A Ortona, proprio a due passi dall’arrivo, c’è il quartier generale della mia attività. Praticamente la prima tappa parte sotto casa mia e termina sotto il mio ufficio. Ciò che più conta, però, è che il Giro, trasmesso in quasi centottanta nazioni, sarà una vetrina importante per il turismo della mia terra, spesso bistrattata ma meravigliosa. Qui dovete venire in vacanza, imparando ad amare l’Abruzzo, a scoprirlo in maniera slow, e la bici è preziosa compagna in questo. Il Giro passerà davanti a vigneti spettacolari, poco importa se miei o di altri amici vignaioli, lungo la spettacolare Via Verde a strapiombo sul mare. Da ex ciclista, un’altra grande emozione è sapere che Fossacesia ospita la partenza nel 62esimo anniversario della morte del ciclista Alessandro Fantini, suo concittadino illustre di cui il ricordo è ancora forte in città e in Abruzzo, vincitore di tappa sia al Giro sia al Tour, che morì cadendo in volata a Treviri al Giro di Germania del 1961».
L’imprenditore, che da sempre sente un preciso dovere nei confronti del territorio abruzzese, che porta in giro per il mondo con le sue bottiglie di vino, proprio per l’occasione ha in programma una tre giorni non stop per i suoi migliori clienti sparsi ai quattro angoli del pianeta, che ha invitato in Abruzzo per offrirgli la possibilità di pedalare tra le viti con bici normali o con pedalata assistita, fare escursioni e pranzare sui trabocchi. Enoturismo e sport per comunicare quella terra forte e gentile citata da Primo Levi, grande produttrice di silenzio per Giorgio Manganelli, il cui 30% di territorio è protetto da leggi ambientali. «A loro sarà dedicata anche una posizione privilegiata a San Vito Chietino per assistere al Giro, proprio lungo il percorso di tappa», racconta Sciotti, il cui Gruppo vinicolo genera oltre il 95% dei ricavi fuori dall’Italia, in 91 mercati, sia nel canale on-trade (ristoranti, enoteche, hotel) sia in quello off-trade (catene retail). «Quando torneranno nei loro Paesi dovranno portare con sé il ricordo, e magari qualche recensione, di una regione viva, ospitale e a dimensione di famiglia. L’Abruzzo è bello e ha tanto da offrire», continua Sciotti, che come Ennio Flaiano dell’Abruzzo conserva tutto, compreso l’orgoglio di essere un abruzzese nel mondo.
Farnese Vini, fondata a Ortona nel 1994 da un gruppo di imprenditori guidati da Valentino Sciotti e Filippo Baccalaro, con un investimento totale pari a 1500 euro, nel 2020 è stata acquisita per 170 milioni di euro dal fondo americano Platinum Equity (con oltre 19 miliardi di dollari di asset in gestione), una cifra importante nel mondo del vino se si considera che Biondi Santi nel 2016 passò al Gruppo Epi per poco meno di centodieci milioni. Nel 2022 il Gruppo Fantini ha chiuso con un fatturato di 93 milioni e più di 20 milioni di bottiglie immesse sul mercato.
Quest’anno il primo bilancio di sostenibilità. «Il nostro stabilimento di Ortona diventerà autonomo all’ 80% grazie a un impianto fotovoltaico sul tetto. In Sicilia tutta l’energia che usiamo è pulita e in Basilicata abbiamo un altro impianto fotovoltaico già attivo. Inoltre è stata installata una serie di centraline di rilevamento meteo in grado di aiutare nel migliore dei modi i contadini nella gestione dei vigneti, anche per minimizzare il ricorso ai trattamenti laddove applichiamo un modello di viticoltura tradizionale e non biologica. Anche i nostri clienti in giro per il mondo possono collegarsi per essere informati sull’andamento della stagione», spiega Sciotti, il cui Gruppo nei territori dove è presente dà lavoro a decine e decine di famiglie. Nel 2023 sarà incrementata la linea di vini biologici dai vigneti a strapiombo sul mare nelle riserve naturali regionali di Punta Aderci, vicino a Vasto, e Ripari di Giobbe, a nord della costa ortonese. «Fin dall’inizio il mio obiettivo non era investire sui terreni. La migliore qualità in vigna la fa il contadino, vero artigiano in loco. Oggi lavorano con noi più di trecento piccole aziende agricole, che sono remunerate a inizio anno in funzione dell’ estensione del loro vigneto. Cerchiamo di valorizzare zone meno note ma vocate alla coltivazione della vite. E con esse la passione autentica dei contadini del Sud Italia».