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mercoledì 21 maggio 2025
 
Libri
 

Il leoni di Sicilia, una saga lunga un secolo

26/10/2023  La nostra recensione del romanzo di Stefania Auci da cui è stata tratta la serie tv in onda su Dinsey +

Un autentico caso editoriale questo romanzo storico di un’autrice al momento della pubblicazione nel 2018, semisconosciuta che si è imposto con la forza del passaparola e ha conquistato i lettori, piazzandosi per settimane ai vertici delle classifiche dei libri più venduti. Tradotto in molti Paesi, dagli Stati Uniti alla Germania, è ora diventato una serie tv in otto episodi in onda su Disney +. Si tratta del primo volume (seguito da L'inverno dei leoni, sempre Nord edizioni) di una saga familiare, quella dei Florio, una famiglia siciliana che ha legato il suo nome al tonno sottolio, al marsala e alla Targa Florio, una famosa gara automobilistica che si disputa sull’isola.  La vicenda della famiglia Florio prende il via a Bagnara Calabra nel 1799, quando i fratelli Paolo e Ignazio decidono di trasferirsi a Palermo per dare vita a un’aromateria, una rivendita di spezie. Con tenacia e fiuto per gli affari cominciano la loro ascesa, nonostante la diffidenza dei palermitani e dalle famiglie di speziali. Dopo la morte per tubercolosi di Paolo, il fratello Ignazio porta avanti l’azienda e cresce come un padre il nipote Vincenzo, che si rivela il degno erede degli affari di famiglia, fino a costruire un vero e proprio impero, commerciando lo zolfo, costruendo una ˆotta di piroscafo, ideando un nuovo modo di conservare il tonno, esportando i prodotti fino in America. Una corsa ad arricchirsi per togliersi di dosso la nomea di “facchino”, in una Sicilia dove la nobiltà, seppur in molti casi decaduta, si considerava una classe sociale superiore e guardava con disprezzo i cosiddetti borghesi. Il tutto immerso nelle vicende dei Borboni, le rivolte popolari, l’influenza degli inglesi, gli echi della spedizione dei Mille e il regno dei Savoia che impone dall’alto le sue leggi opprimendo il popolo. Frutto di anni di documentazione, rende a tinte vive la Palermo dell’800, con i suoi odori, le sue contraddizioni, con inserti in siciliano quasi mai tradotti, tratteggiando magistralmente personaggi forti, uno su tutti Vincenzo Florio, il vero leone, nella sua corsa a diventare sempre più ricco e potente, sprezzante e legatissimo alla moglie Giulia, che per anni non ha voluto sposare malgrado la nascita di due figlie, per inseguire il sogno di legarsi con un matrimonio alla nobiltà. Una scrittura visiva, che ci immerge nei luoghi e nella storia, che non indulge al sentimentalismo e rimane lucida e anche un po’ spietata. Con echi del Gattopardo e del Camilleri storico.

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