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"Il padrone del mondo", di cosa parla il libro consigliato dal Papa

22/01/2015  Scritto nel 1902 da Robert Hugh Benson, un anglicano convertitosi al cattolicesimo, narra la presa del potere da parte di Julian Felsenburgh, sotto la cui figura si cela l’Anticristo, che in nome dell’umanitarismo e del comunismo, abbatte la Chiesa cattolica e conquista il mondo

Papa Francesco lo ha citato molte volte, l’ultima sul volo di ritorno dalle Filippine per spiegare il concetto di colonizzazione ideologica. È il libro Il padrone del mondo, scritto nel 1907 da Robert Hugh Benson (1867 – 1914) disponibile in Italia da Jaca Book.

Il suo autore, figlio di anglicani, si convertì al cattolicesimo e divenne sacerdote nel 1904. Il romanzo, ambientato nel futuro, narra la presa del potere da parte di un filantropo come Julian Felsenburgh, democratico, politico carismatico, fautore della pace mondiale sotto la cui figura si cela l’Anticristo che contende a Dio il dominio dell’universo. Egli vuole realizzare un mondo ideale con l’avvento di un nuovo umanitarismo che predica la tolleranza universale, annullando le differenze fra le religioni e quindi di fatto azzerandole. La Chiesa Cattolica non accetta la situazione  e quindi, proprio in nome della tolleranza, viene perseguitata  fin quasi alla sua completa eliminazione.  È l’ultima trincea del cristianesimo che viene così abbattuta e distrutta.

È un libro incredibilmente attuale perché descrive il mondo di oggi, con le sue realtà e le sue inquietanti ipotesi: comunicazioni istantanee in tutto il mondo, autostrade a quattro corsie, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, eutanasia legalizzata e assistita, un Parlamento europeo, attentati a catena con kamikaze, il crollo del colosso russo, la minaccia (sventata) di una guerra mondiale con scontri tra America, Russia e Cina, un papa di nome Giovanni dopo cinque secoli, la crisi delle religioni, sotto l'avanzare di una nuova religione universale stile New Age, preti che lasciano il ministero, laici consacrati che agiscono nel mondo senza divise o distintivi. Una realtà nella quale l’uomo ha raggiunto gli estremi confini del progresso materiale e intellettuale, dove tutto è meccanizzato e programmato per un unico grande progetto: il trionfo dell’Umanitarismo.

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