Con l’ottavo Concistoro voluto da papa Francesco il collegio cardinalizio assume sempre di più un volto “bergogliano”. Gli elettori di un eventuale conclave “creati” dall’attuale Pontefice salgono, infatti, a 82 su 132. Sono ancora 38 quelli di Benedetto XVI e 11 quelli di Giovanni Paolo II. Un volto sempre più globale se consideriamo che, per la prima volta, avranno un cardinale anche il Parguay, Singapore e Timor Est. Tra i 20 che ricevono la berretta cardinalizia è assente monsignor Richard Kuuia Baawobr, vescovo di Wa (Ghana), per il quale Francesco chiede di pregare, al termine della sua omelia perché «ieri all'arrivo a Roma si è sentito male per un problema al cuore, ha avuto un intervento ed è ricoverato».
A tutti raccomanda di occuparsi delle grandi cose e di quelle piccole, come faceva Agostino Casaroli, grande diplomatico prima sotto il pontificato di Giovanni XXIII, e poi, nominato vescovo da paolo VI, sotto lo stesso papa Montini e con Giovanni Paolo II. Creato cardinale Casaroli ogni settimana continuava ad andare a trovare i ragazzi del carcere minorile di Casal del marmo, a Roma. Francesco lo cita anche per ricordare il grande lavoro diplomatico che, dal 1961 in avanti, Casaroli ha svolto per riaprire il dialogo con l’Europa dell’est e contribuire alla caduta del muro di Berlino.
«Casaroli», dice il Papa nel corso della sua omelia, è «giustamente celebre per il suo sguardo aperto ad assecondare, con dialogo sapiente, i nuovi orizzonti dell’Europa dopo la guerra fredda – e Dio non voglia che la miopia umana chiuda di nuovo quegli orizzonti che Lui ha aperto!». E ricorda che i ragazzi del carcere minorile, negli stessi anni, lo chiamavano don Agostino. Cita anche il caridnale Van Thuan che, negli anni di carcere duro in Vietnam si occupava della salvezza dell’anima del suo carceriere. Indica questo «fuoco di Dio» duplice, «potente e umile», come stile della propria missione. «Il segreto del fuoco di Dio», sottolinea il Pontefice, «che scende dal cielo rischiarandolo da un estremo all’altro e che cuoce lentamente il cibo delle famiglie povere, delle persone migranti, o senza una casa. Gesù vuole gettare anche oggi questo fuoco sulla terra; vuole accenderlo ancora sulle rive delle nostre storie quotidiane. Ci chiama per nome, ognuno di noi, ci chiama per nome, ci guarda negli occhi, lasciamoci guardare negli occhi e ci chiede, a ciascuno di noi, a ogni cardinale: Posso contare su di te?».
In prima fila sul lato destro, appena dietro i nuovi porporati, c’è anche il cardinale Angelo Maria Becciu. Nei giorni scorsi era stato proprio lui, imputato nel processo in Vaticano per lo scandalo finanziario del Palazzo londinese, a rivelare di essere stato invitato dallo stesso Pontefice a partecipare al concistoro e alle riunioni che si terranno con il collegio cardinalizio il 29 e il 30 agosto. Seppure in molti hanno ipotizzato che questo invito preludesse a una restituzione a Becciu delle sue prerogative cardinalizie nessuna decisione del Papa in tal senso è stata resa nota.
Dopo che i nuovi cardinali hanno ricevuto berretta, bolla e anello cardinalizi, si è proceduto al cosiddetto “voto” per le cause di Canonizzazione dei Beati Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, fondatore della Congregazione dei Missionari di San Carlo e della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo e di Artemide Zatti, laico professo della Società Salesiana di San Giovanni Bosco. Entrambi saranno canonizzati il prossimo nove ottobre.
I neo cardinali presenti alla cerimonia sono monsignor Arthur Roche, Arcivescovo-Vescovo emerito di Leeds, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; monsignor Lazzaro You Heung-sik, Arcivescovo-Vescovo emerito di Daejeon, Prefetto del Dicastero per il Clero; monsignor Fernando Vérgez Alzaga, L.C., Arcivescovo tit. di Villamagna di Proconsolare, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Jean-Marc Aveline, Arcivescovo di Marseille (Francia); monsignor Peter Ebere Okpaleke, Vescovo di Ekwulobia (Nigeria); monsignor Leonardo Ulrich Steiner, O.F.M., Arcivescovo di Manaus (Brasile); monsignor Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, Arcivescovo di Goa e Damão (India); monsignor Robert Walter McElroy, Vescovo di San Diego (U.S.A.); monsignor Virgilio do Carmo da Silva, S.D.B., Arcivescovo di Díli (Timor Orientale); monsignor Oscar Cantoni, Vescovo di Como (Italia).