Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 06 ottobre 2024
 
Il Papa in Kazakistan
 

Andrea Riccardi: «Insegna a tutti che la globalizzazione spirituale argina i nazionalismi»

14/09/2022  «In un momento di gravi tensioni», che non risparmiano il mondo religioso (si vedano le Chiese ortodosse profondamente divise dalla guerra in Ucraina), le diverse fedi, «con la loro tensione universalistica e nella loro diversità, ricordano il destino comune delle donne e degli uomini». La sintesi dell'editoriale pubblicato sul numero 38 di Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 15 settembre

Sopra e in copertina: foto Osservatore Romano/Vatican News. In alto: foto Reuters
Sopra e in copertina: foto Osservatore Romano/Vatican News. In alto: foto Reuters

«Le religioni insieme, senza confusione ma in fratellanza, esprimono una globalizzazione spirituale che contrasta la frammentazione conflittuale della vita internazionale». Lo scrive lo storico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, in un editoriale che Famiglia Cristiana pubblica nel numero in edicola da giovedì 15 settembre. Commentando il trentottesimo viaggio apostolico che porta papa Francesco in Kazakistan, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio osserva come «in un momento in cui la globalizzazione è messa a rischio dal clima di grave tensione, il mondo religioso è sfidato dai nazionalismi. Il cristianesimo ortodosso, per la crisi ucraina, si trova lacerato. Tuttavia, le religioni, con la loro tensione universalistica e nella loro diversità, ricordano il destino comune delle donne e degli uomini. Il dialogo tra loro e l’impegno per la pace appare la grande acquisizione avvenuta tra XXI secolo e il Novecento».

«All’origine di questo processo di avvicinamento sta l’incontro tra leader religiosi convocato da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986», puntualizza Andrea Riccardi. «Quell’evento, superando distanze secolari, mise i leader religiosi di fronte alla sfida della pace in un mondo allora segnato dalla guerra fredda. Papa Wojtyla sottolineò molto la svolta: “nella storia dell’umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il grande bene della pace”».

«In più di 35 anni», conclude Riccardi, «questo processo è continuato, anche per l’impulso di papa Bergoglio. Tuttavia oggi le comunità religiose sono sfidate dai nazionalismi e dai bellicismi, che reclamano da loro solidarietà e legittimazione. Invece la presenza del Papa agli incontri interreligiosi è un incoraggiamento a non lasciar cadere l’orizzonte universalistico e pacifico delle religioni».

Multimedia
Il Papa in Kazakhstan, le immagini della prima giornata
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo