Adriano Bordignon, consigliere del Forum delle famiglie del Veneto e direttore del Consultorio Centro famiglia di Treviso
Una legge- quadro approvata dopo quattro fallimenti di legislature precedenti. Con un lavoro partito da lontano che ha visto coinvolti il Forum famiglie del Veneto, la giunta e il Consiglio Regionale che l'ha approvata con un voto all'unanimità. «Finalmente la famiglia non è strumento di dibattito o scontro ideologico, ma luogo di incontro, riconosciuto come risorsa e soggetto sociale specifico» commenta Adriano Bordignon, consigliere del Forum regionale delle famiglie e direttore del Consultorio Centro famiglia di Treviso. Che aggiunge: «Questo percorso parte da lontano, ma l'applauso dai balconi del #graziefamiglie di 15 giorni fa è stato importantissimo per far riconoscere il ruolo che le famiglie hanno da sempre e hanno avuto anche in questi mesi di lockdown».
Quali sono i punti fondamentali di questa legge-quadro?
«Il sostegno economico alla natalità nel periodo precedente e successivo alla nascita del bebè con assegni mensili, ecco perché in tal senso questa legge diventa strutturale; l'accesso ai nidi gratuito a prescindere dall'Isee, in via sperimentale per i prossimi anni; l'introduzione del Fattore Famiglia, strumento di adeguamento e perfezionamento dell'Isee che riconosce i carichi familiari, il numero dei figli, degli anziani e la presenza dei disabili, ma anche un piccolo coefficiente per i primi anni di convivenza e formazione della famiglia, perché all'avvio si presume che ci siano più spese; la programmazione triennale con una cabina di regia di organi della Regione, rappresentanti dell'Anci, ovvero i comuni, e i rappresentanti dell'associazionismo familiare»
Obiettivo?
«Cercare di svincolare il tema delle politiche familiari dal ruolo di “cenerentola” delle politiche sociali e d'Italia e trasformarle in una politica dimensionale e strutturale che si interfacci con tutti gli ambiti della vita e della società. L'idea di Gigi De Palo in sostanza, ovvero che la famiglia non è un settore ma la spina dorsale ed il futuro del Paese»
È significativo che sia stata approvata proprio in questo momento di massima crisi?
«Adesso si apre un grande lavoro perché essendo legge-quadro necessita di declinazioni; ma ci dice che in un'Italia già con tante fragilità a cui si è aggiunto il Covid, in cui le famiglie hanno continuato il loro lavoro resiliente nelle case che pochi hanno gratificato e riconosciuto, giunge provvidenzialmente questa legge approvata ieri. Un testo normativo che riconosce loro le funzioni sociali specifiche e per il bene di tutta la comunità. Conferma che la famiglia non è luogo solo di problemi ma risorsa per l'economia, l'ambiente e la socialità».
Visionario l'intervento sulla natalità, da sostenere mai come prima vista la depressione demografica...
«Siamo al decimo anno di crollo di natalità e ci proiettiamo verso un 2020 sotto i 400mila nuovi nati con un riverbero lungo sugli anni a venire. Mancano fiducia e speranza: ecco perché dobbiamo creare un quadro dove si possa credere nel futuro del Paese. Questa è stata la grande pecca del decreto Rilancio: pieno di toppe, ma non di interventi. E’ drammatico il rinvio dell'assegno unico che c'è in tutta Europa. Trascurando il lavoro fondamentale delle famiglie e non riconoscendone il ruolo unico e insostituibile per tutto il sistema».