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giovedì 10 ottobre 2024
 
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Il cardinale Pierbattista Pizzaballa: «Pronto a offrirmi in cambio dei bimbi in ostaggio»

16/10/2023  Parlando con alcuni giornalisti il Patriarca di Gerusalemme ha assicurato la propria disponibilità a consegnarsi ad Hamas nel caso fossero  liberati i più piccoli. Circa la possibile mediazione vaticana: «È molto difficile perché per una mediazione bisogna avere degli interlocutori. E in questo momento con Hamas non si riesce a parlare». Due i suoi timori: una crisi umanitaria ancora più grave e l'allargamento del conflitto

Sopra, in alto e in copertina: il cardinale Pierbattista Pizzaballa, 58 anni, patriarca latino di Gerusalemme. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia di stampa Ansa.
Sopra, in alto e in copertina: il cardinale Pierbattista Pizzaballa, 58 anni, patriarca latino di Gerusalemme. Le fotografie di questo servizio sono dell'agenzia di stampa Ansa.

«Se io sono pronto a uno scambio? Qualsiasi cosa, se anche questo può portare alla libertà e riportare a casa quei bambini nessun problema. Da parte mia disponibilità assoluta».  Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, 58 anni, patriarca latino di Gerusalemme, in un incontro online con un gruppo di giornalisti ha risposto a una domanda se lui sia pronto a offrirsi per uno scambio per liberare i bambini ostaggio nelle mani di Hamas.

Sull'offerta di mediazione della Santa Sede, ha precisato: «Abbiamo dato la disponibilità almeno per cercare di far ritornare gli ostaggi, almeno una parte di loro, questo si sta cercando. È molto difficile perché per una mediazione bisogna avere degli interlocutori. E in questo momento con Hamas non si riesce a parlare».

Per quanto riguarda i timori sulle conseguenze della possibile invasione di terra di Israele nella Striscia di Gaza, il cardinale Pizzaballa ha risposto: «I miei timori sono essenzialmente due: il primo è, in seguito all'operazione di terra, non so come si chiami, la crisi umanitaria molto più grave che si creerà. Questo è il primo timore, perché senz'altro ci saranno tantissime vittime. E l'altro timore è che questo conflitto diventi un conflitto regionale, che comprenda non soltanto Gaza o eventualmente la West Bank, ma anche il Libano, poi il mondo islamico si potrebbe accendere, tutti i Paesi arabi: non so, è molto difficile prevedere gli sviluppi, ma il timore di un'espansione regionale sono reali, e non lo dico soltanto io».

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16 maggio 2018, Gaza. Quando monsignor. Pizzaballa diceva: "Temo non sia finita. Digiuno per la pace"
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