Sono arrivati in Italia dalla Karamoja, l'arida e poverissima regione del Nordest dell'Uganda, una delle zone più arretrate del mondo, per condividere la loro vita, le loro difficoltà, le sfide della loro terra martoriata, ma anche i loro sogni e le loro speranze, attraverso la musica, i canti, le danze che raccontano la loro storia e le loro tradizioni. Sono dodici ragazzi dai 18 ai 28 anni di etnia Karimojong, popolazione tribale di pastori seminomadi. Grazie all'organizzazione umanitaria di Piacenza Africa Mission-Cooperazione e sviluppo, attiva da oltre 40 anni in Uganda, ora si trovano nel nostro Paese per un mese di incontri, momenti di solidarietà e condivisione nelle parrocchie e rappresentazioni in varie città, dove il movimento Africa Mission è radicato con i suoi gruppi e le sue comunità di sostegno.
Da molti anni l'associazione porta gruppi di giovani nel Paese africano per soggiorni di conoscenza e formazione con il progetto "Vieni e vedi". Questa volta il progetto ha cambiato direzione: i giovani ugandesi sono venuti da noi. Il loro viaggio, partito prima di Natale da Piacenza, dopo aver coinvolto varie comunità della provincia di Benevento e l'isola di Procida, toccherà varie tappe - fra cui Pesaro e Urbino, Asolo (Treviso), Varese, Pavia, per culminare con Roma, dove i dodici ragazzi del gruppo "Alakara" - che significa "grazie" - parteciperanno all'udienza pubblica di papa Francesco, il 21 gennaio.
Fondato nel 1972 da don Vittorio Pastori - meglio noto come "don Vittorione" - e monsignor Enrico Manfredini, allora vescovo di Piacenza, il movimento Africa Mission promuove progetti di sviluppo e cooperazione in Africa attraverso la Ong Cooperazione e sviluppo, fondata nel 1982 (www.africamission.org). Da vari anni la sua attività si concentra in Uganda, dove è impegnata in particolare nella perforazione di pozzi e nella riattivazione di quelli esistenti ma non funzionanti nella regione della Karamoja, dove la siccità è un problema endemico.
In occasione della Pasqua del 2015 Africa Mission ha inaugurato il suo millesimo pozzo dedicandolo al Pontefice: perforato nel villaggio di Lakaburu, nel distretto di Moroto, oggi il pozzo di papa Francesco permette di attingere direttamente acqua, quindi vita, a oltre 600 persone, servendo un'area abitata da 10mila abitanti.