Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 23 gennaio 2025
 
dossier
 

L'indignazione del figlio di Liliana Segre: «Se pensate che sia strumento, siete fuori strada»

03/11/2019  Alberto Belli Paci, figlio della senatrice a vita, scrive una lettera aperta al Corriere della Sera: «A voi che non vi alzate in piedi io dico: credo che non vi meritiate Liliana Segre»

C’è un tema che serpeggia nei distinguo che hanno seguito le 98 astensioni al voto sulla Commissione proposta da Liliana Segre con quel tema è la strumentalizzazione, l’idea che la senatrice a vita si sia prestata a lasciarsi adoperare per fini politici altrui, un’offesa neanche tanto sottile alla libertà, all’autonomia, all’innegabile lucidità di Liliana Segre.

È il tema che più di ogni altro indigna il figlio della senatrice, Alberto Belli Paci, che ha scritto, agli astenuti in Senato e a chi ripete questo mantra della strumentalizzazione, una dura lettera aperta pubblicata il 3 novembre 2019 sul Corriere della Sera con queste parole: «Guardatevi dentro alla vostra coscienza» scrive Alberto Belli Paci, «Ma voi credete davvero che mia madre sia una che si fa strumentalizzare? Con quel numero sul braccio, 75190, impresso sulla carne di una bambina? Credete davvero che lei si lasci usare da qualcuno per vantaggi politici di una parte politica in particolare? Siete fuori strada. Tutti. Talmente abituati a spaccare il capello in quattro da non essere nemmeno più capaci di guardarvi dentro. Lei si aspettava accoglienza solidarietà, umanità, etica, un concetto ecumenico senza steccati, invece ha trovato indifferenza al suo desiderio di giustizia».

«A voi», scrive, «che non vi alzate in piedi davanti a una donna di 89 anni venuta da sola (lei sì) per proporre un concetto libero dalla politica, un concetto morale, un invito che chiunque avrebbero dovuto accogliere in un mondo normale (…). A voi dico: io credo che non vi meritiate Liliana Segre».

Multimedia
Liliana Segre a Tv2000: «Fino a pochi anni fa sarebbe stato osceno dire di essere fascista o nazista»
Correlati
Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo