«Una Bibbia che aiuta ad accogliere la Parola e a lasciarsene avvolgere». Don Giacomo Perego, 49 anni, biblista, sottolinea che «questa edizione si distingue da quelle attualmente disponibili».
Quali sono le novità?
«Innanzitutto le introduzioni ai singoli libri. In esse viene sottolineata l’importanza del singolo libro e dei suoi temi all’interno degli altri libri della Bibbia. Il tema dell’esodo, per esempio, non è importante solo nel Pentateuco, ma anche nei Libri profetici, nei Vangeli, nelle Lettere di Paolo, nell’Apocalisse: temi come l’alleanza, l’Eucarestia, la comunità hanno sullo sfondo una rilettura dell’Esodo. Questo dialogo tra le diverse pagine della Scrittura è prezioso».
Cosa troviamo ancora?
«La ricchezza dei passi paralleli. Nessuna Bibbia ne offre così tanti. Lo scopo è quello di aiutare a leggere la Bibbia con la Bibbia illuminando un brano con altri brani. Ogni parola è come un seme che germoglia, diventando un albero ricco di frutti. Un vero e proprio tesoro sono le 380 ampie note tematiche che assicurano al lettore una base solida da cui partire».
Ci spiega il sottotitolo?
«L’arte di “scrutare le Scritture” è tipica della tradizione ebraica e patristica, a cui questa edizione della Bibbia è molto attenta. Si tratta di accogliere la Parola, lasciandosene avvolgere. Non basta “capirla”, occorre “gustarla”, permettendo a essa di suscitare domande, aprire orizzonti, indicare percorsi. Non si tratta solo di “scrutare”, ma di “lasciarsi scrutare dalle Scritture”, come amava dire san Girolamo».
Chi ha collaborato?
«Una rosa di collaboratori ampia e internazionale. Biblisti come Francesco Voltaggio (Terra Santa), Fabrizio Ficco (Roma), Carlos Granados (Madrid), Stanislaw Witkowski (Cracovia), uomini e donne, come madre Ignazia Angelini, teologa e monaca delle Benedettine di Viboldone. Sullo sfondo anche l’esperienza del Cammino neocatecumenale che da anni vive la Scrutatio come esperienza viva di incontro con la Parola di Dio. L’edizione è già in traduzione in quattro lingue (francese, polacco, portoghese, spagnolo) e altre tre sono al vaglio (cinese, inglese e olandese)».