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martedì 08 ottobre 2024
 
diritti umani
 

Le donne in Afghanistan al centro del "Terra di Tutti Film festival" di WeWorld

30/09/2022  A Bologna dal 6 all'11 ottobre con l'anteprima di "Ghosts in Afghanistan" e i lavori di poster art del collettivo femminile di donne afghane CHEAP, realizzato insieme a WeWorld

La XVI edizione di Terra di Tutti Film Festival, si apre a Bologna il 6 ottobre, fino all’11 ottobre È una rassegna di cinema sociale, incontri ed eventi promossa da WeWorld – impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne bambine e bambini in 27 Paesi del mondo compresa l’Italia - e COSPE - al lavoro in 25 Paesi per assicurare lo sviluppo equo e sostenibile, il rispetto dei diritti umani, la pace e la giustizia tra i popoli. Il Festival, a cui si può partecipare anche online su Mymovies, ha l’obiettivo di dare visibilità a popoli, paesi, lotte e conflitti «dimenticati» dai mezzi di comunicazione di massa.

La condizione delle donne in Afghanistan è ancora più terribile dopo il ritorno al potere dei talebani. Questo ha significato per loro il ripristino di forti restrizioni e discriminazioni. Le donne oggi non possono nemmeno uscire dallo spazio domestico senza essere accompagnate da un membro maschile della loro famiglia. A causa dell’alto tasso di uomini morti nei recenti conflitti e delle conseguenze della pandemia e di altre patologie diffuse, oltre 2 milioni di donne sono vedove. Di queste un numero ancora maggiore è divenuto capofamiglia, e per loro, le possibilità di ottenere un lavoro o anche solo di chiedere l’elemosina sono praticamente assenti. Sono proprio queste donne ad essere le più povere tra i poveri, per lo più analfabete, costrette a mendicare per sopravvivere rischiando ogni giorno la vita dal momento che i talebani hanno vietato alle donne di uscire di casa senza un tutore maschio. O ancora peggio sono i bambini a dover lavorare o mendicare, con tutti i rischi psicologici, fisici annessi e un altissimo tasso di abbandono scolastico – aggravato dalla completa esclusione per le bambine dall’educazione secondaria.

La conseguenza più drammatica è quella per cui molte madri che non riescono più a garantire nemmeno un pasto al giorno si vedono costrette ad abbandonare i propri figli davanti agli orfanotrofi. WeWorld è presente nel Paese per garantire sostegno alle comunità locali, supportando le donne sole capofamiglia e le loro figlie e figli che vivono nella provincia di Herat, per garantire loro accesso al cibo. Verrà presentato giovedì 6 ottobre, alle ore 19.30, presso il Cinema Lumière di Bologna (Piazzetta P. P. Pasolini, 2/b) in occasione della 16° edizione del Terra di Tutti Film Festival Il nuovo lavoro di poster art di CHEAP, realizzato insieme a WeWorld. Con questo lavoro, il collettivo femminista vuole rivendicare con forza i diritti negati e agganciare la prospettiva di genere per relazionarsi allo scenario afghano, attraverso una serie di messaggi, evidenziando le voci delle donne dell’Afghanistan che non si rassegnano al silenzio imposto dal regime. Voci trasformate in public art attraverso la tecnica del paste up, cioè l’utilizzo di carta e colla, che rappresenta anche una dichiarazione d’intenti in termini di dedizione all’effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo.

Tra i film in concorso al festival Ghosts of Afghanistan (anteprima italiana) di Julian Sher che è  stato un giornalista investigativo per i due principali giornali canadesi, The Toronto Star e il The Globe and Mail. Come corrispondente di guerra giovane e idealista, Graeme Smith seguì le truppe in battaglia in Afghanistan. Ora torna nel luogo che gli ha dato incubi per vedere se c'è speranza per la pace. Il tumulto e l'incertezza che Smith trova oggi in Afghanistan lo lascia con una speranza sorprendente. Dopo anni passati a raccontare la guerra, scopre persone che per la prima volta discutono su come ottenere la pace, invece di combattere una guerra infinita. Forse questa volta le uccisioni finiranno. Ma per ora, le strade rimangono pericolose... e le ragazze della scuola di Kandahar si sono rimesse il burqa per avventurarsi fuori.

 
 
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