Santa Madre Teresa di Calcutta (1910 - 1997) con la principessa Diana (1961-97). Foto Reuters. In copertina: Madre Teresa il 4 giugno 1995. Foto Reuters.
Un’arma potente di grazia, un vero e proprio tramite dell’amore misericordioso di Gesù, richiamato, come alle nozze di Cana, da Maria. Questo era per santa Teresa di Calcutta, devotissima della Madonna, la Medaglia Miracolosa di cui fu diffonditrice instancabile per il mondo. Ne portava sempre con sé tantissimi esemplari che poi distribuiva alle persone che incontrava. Gente comune o grandi personalità, come la principessa Diana d’Inghilterra o Al Bano e la sua famiglia. A Ylenia Carrisi, la primogenita del cantante e di Romina Power, di cui si perderà ogni traccia nel gennaio 1994, ne diede una più grande, come se ne presagisse il particolare bisogno di protezione. Ne donò una anche a monsignor Angelo Comastri, oggi cardinale vicario del Papa per la Città del Vaticano, che la fece incastonare nel suo anello vescovile. Di solito Madre Teresa teneva per qualche minuto la medaglietta tra le sue mani, poi la baciava, raccolta silenziosamente in preghiera per qual che istante, inne la porgeva. Ai bambini aggiungeva una caramella e un sorriso di una dolcezza indescrivibile.
Santa Madre Teresa di Calcutta (1910 - 1997). Foto Reuters.
Questo gesto aveva un signicato particolare, per la santa e per chi riceveva la Medaglia Miracolosa: garantiva che la religiosa avrebbe costantemente ricordato nelle sue preghiere la persona invocando l’intercessione della Vergine. Lei stessa ricorreva alla Medaglia Miracolosa per chiedere aiuto alla Vergine, anche nelle sue missioni di carità più... impossibili. Ricorda padre Sebastian Vazhakala, superiore generale dei Missionari della Carità Contemplativi, che le fu accanto per un trentennio: «Si era messa in testa l’idea di una casa d’accoglienza dentro il Vaticano e l’aveva chiesta a papa Giovanni Paolo II. Ma era un sogno che sembrava irrealizzabile. Ogni volta che passavamo in prossimità della Santa Sede, anche in auto, ci faceva lanciare verso piazza San Pietro le medagliette della Madonna. Raramente lo faceva lei stessa perché temeva di non riuscire a farle arrivare alla destinazione voluta, per la sua bassa statura. Questo “gettare le medagliette”, come diceva lei, era un gesto di gran fede con cui chiedeva alla Madonna e a Gesù di concedere un particolare spazio per i suoi bisognosi. Lo venne a sapere il cardinale Fiorenzo Angelini, presidente del Ponticio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari, e le mandò a dire che “era inutile, poteva pure sommergere il Vaticano delle sue medagliette ma quello che chiedeva era impossibile”. E invece, nel 1988, fu realizzata, in appena sei mesi, dallo stesso Angelini la casa “Dono di Maria”, chiamata così proprio per questo. Il Papa si congratulò con il cardinale per la rapidità dei lavori!».
Monica Besra, oggi 56 anni, indiana del Bengala Occidentale. Foto Reuters.
Trovandosi a Parigi, un giorno si recò a pregare proprio a Rue du Bac nella cappella delle Figlie della Carità, dove la Vergine apparve a santa Caterine Labouré. Subito le suore vincenziane andarono in agitazione, riconoscendola. La superiora si precipitò da lei a fare gli onori di casa. Alla fine del loro colloquio le chiese se poteva farle omaggio di un po’ di medagliette da portare con sé: «Quantene desidera, Madre? 50, 100, 300?». E santa Teresa, col suo solito sorriso imperscrutabile: «Andrebbero bene... 30mila, ok?». Per anni Madre Teresa ne fece scorta dalle Figlie della Carità della Garbatella a Roma. Un giorno le religiose le domandarono di pregare perché il Signore mandasse loro qualche nuova consorella, e quella settimana stessa bussò alla loro porta una novizia.
Persino il miracolo decisivo della beaticazione di Madre Teresa si lega alla Medaglia Miracolosa. Monica Besra, 35 anni, del Bengala Occidentale, aveva un tumore al ventre, cresciuto a dismisura. Il 5 settembre 1998, primo anniversario della morte della religiosa, una suora prese una Medaglia Miracolosa che era stata a contatto con il corpo di Madre Teresa, la legò intorno al ventre di Monica con uno spago e implorò: «Madre, oggi è il giorno in cui sei andata in Cielo. Tu amavi i poveri, fa’ qualcosa per Monica, che deve curare i suoi cinque gli». Nella notte il tumore scomparve, senza spiegazione, se non l’amore di Gesù e Maria sospinto dalla preghiera e dalla testimonianza della loro umile serva.