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mercoledì 16 luglio 2025
 
la storia
 

Pier Giorgio Frassati, il «credente credibile» e modello di gioia nell'epoca delle passioni tristi

05/07/2025  Inaugurato a Torino, a cento anni dalla morte e a due mesi dalla canonizzazione, un percorso multimediale, curato dalla società Mediacor, che racconta la vita, la spiritualità e le opere del “Santo delle otto beatitudini”, come lo definì Giovanni Paolo II. Il cardinale di Torino Repole: «Mi piacerebbe che Frassati diventasse per i giovani un modello di gioia, serenità e realismo, cioè di capacità di cogliere il tutto della vita senza tralasciare nulla»

«Viviamo in un'epoca di passioni tristi. Mi colpisce sempre la tristezza, soprattutto nei più giovani, e ancor di più mi colpisce il fatto che siano poche le persone generalmente gioiose. Allora mi piacerebbe che Pier Giorgio Frassati possa essere per i giovani un modello di gioia, serenità e realismo, cioè di capacità di cogliere il tutto della vita senza tralasciare nulla».

È la riflessione dell'arcivescovo di Torino, il cardinale Roberto Repole, all'inaugurazione, sabato mattina, di “Verso l'Altro”, il nuovo spazio espositivo multimediale dedicato a Pier Giorgio Frassati e allestito nell'ex canonica della chiesa torinese di Santa Maria di Piazza.

Frassati, morto a Torino cento anni fa, il 4 luglio 1925, sarà canonizzato da papa Leone XIV il prossimo 7 settembre in piazza San Pietro insieme a Carlo Acutis.

Attivo nella Fuci e nell’Azione Cattolica, Frassati visse la carità cristiana come azione sociale e politica: antifascista, promosse riforme universitarie, sostenne un’alleanza tra popolari e socialisti come diga al regime e denunciò le violenze squadristiche. Nel 1923 si dimise dal circolo fucino per protesta contro l’omaggio dei cattolici a Mussolini. Diceva: «Il fascismo esercita la violenza e il popolo è oppresso». In lui la spiritualità si intrecciava con l’impegno per i più fragili, con la montagna come simbolo di elevazione “verso l’alto”.

Realizzata da Mediacor, società di comunicazione che ha già curato diverse installazioni museali per il mondo ecclesiale, come il Polo culturale “Cultures and Mission” dei Missionari della Consolata a Torino, il percorso “Antonius” dei Frati minori conventuali a Padova e il riallestimento del Museo Don Bosco a Chieri, con il sostegno della Fondazione Crt, della Conferenza episcopale italiana e dell’Opera diocesana Pier Giorgio Frassati, l’esposizione propone un percorso emozionale e immersivo, accessibile a tutti, che racconta la vita e l’esperienza spirituale di Pier Giorgio Frassati attraverso l’uso di tecnologie multimediali avanzate, tra cui proiezioni luminose, suoni e audio evocativi con la lettura di lettere di e a Pier Giorgio, pannelli interattivi e applicazioni che guidano i visitatori in un viaggio biografico, esplorando il contesto storico nel quale Frassati ha vissuto, i luoghi significativi della sua vita: Torino, le sue periferie, le città europee da lui visitate, la campagna di Pollone e, in particolare, la montagna, simbolo della sua ricerca “verso l’alto”.

«Mi piacerebbe che i giovani», ha sottolineato Repole nel suo intervento, «possano imparare da Pier Giorgio la gratuità, in un'epoca in cui sembra che l'unica legge di tutto sia l'utilitarismo. Ma con l'utilitarismo non soltanto non esisterebbe la chiesa, ma non esisterebbe neanche la società e ce lo dimentichiamo troppo spesso», ha ammonito il cardinale, sottolineando che «è la gratuità a fondamento di tutto» e che «c'è bisogno oggi di ritrovare un senso della società non elitaria perché o ci siamo tutti o non c'è nessuno». Frassati, dunque, come modello «di un ragazzo pieno di vitalità e di gioia ma anche impegnato socialmente, politicamente, e anche questo penso sia un messaggio decisivo in un tempo come quello di oggi, nelle nostre democrazie occidentali che sono davvero a rischio».

Alcune immagini del percorso espositivo

Il significato del percorso espositivo è stato illustrato da Alberto Chiara, giornalista e scrittore, già caporedattore di Famiglia Cristiana, che oltre a tracciare un ritratto di Frassati ha spiegato le ragioni della sua attualità: «È una figura che sentiamo contemporanea perché – mosso da una fede tanto profonda quanto autentica – ha saputo dare risposte moderne a questioni che graffiano oggi come ieri: le relazioni tra le persone, il rapporto con l'ambiente, i poveri, la politica, la pace. Un credente credibile, Pier Giorgio, perciò attuale. La sua eredità ci accompagna sintetizzata in qualche lapidaria affermazione. Due su tutte: vivere, non vivacchiare; verso l'alto».

Alberto Chiara ha spiegato anche il motivo per cui la mostra è stata allestita nella chiesa di Santa Maria della Piazza: «Qui Pier Giorgio veniva, spesso di notte, per alimentare il suo amore per Dio fermandosi anche per ore in adorazione del Santissimo Sacramento. Una palestra di silenzio per poter poi usare parole giuste al momento opportuno. In ginocchio, fermo, a capo chino, per poter poi percorrere a testa alta le vie del mondo. Il chiuso e la penombra di una Chiesa per costruire una Chiesa in uscita, prendendo a nolo concetti cari a papa Francesco. Ecco perché», ha concluso, «vogliamo ricorda Pier Giorgio Frassati, qui, in uno spazio storico, importantissimo per lui e per la città, uno spazio completamente trasformato mantenendo intatta la sua anima antica».

All'inaugurazione erano presenti anche il presidente della Regione Alberto Cirio, che ha sottolineato come «essere qui dà un senso diverso alla mia giornata, qualifica tutto il resto», e il sindaco Stefano Lo Russo che ha invitato tutti, prendendo esempio da Frassati, a farsi «contagiare dalla bontà ed eliminare il contagio dell'indifferenza, dei silenzi dell'inazione».

Il trailer della mostra

Multimedia
Dio, la montagna, la passione politica. Una mostra racconta Pier Giorgio Frassati
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