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venerdì 13 settembre 2024
 
Pasqua
 

Ma ormai la strage di agnelli è lontana da ogni tradizione religiosa

06/04/2017 

Caro cristiano, ti vorrei ricordare che già il profeta Isaia per bocca di Dio disse: «Io non bevo il sangue dei vostri sacrifici, non mangio la carne dei vostri agnelli» (cfr. 1,11). In tutte le religioni l’uomo ha sacrificato qualcosa per il suo dio, ma con Gesù c’è un capovolgimento totale. Dio sacrifica sé stesso, una volta e per sempre, per la salvezza dell’uomo. Un Dio che ha sfidato la violenza perché Gesù è l’uomo della tenerezza, è il trionfo dell’amore. Ogni creatura è amata dal nostro Dio. Basta sacrifici, solo l’amore è vincente. Per questo è orribile festeggiare la Pasqua uccidendo migliaia di cuccioli di agnello. L’unico agnello di Dio di cui dobbiamo cibarci a Pasqua è l’Eucaristia. La tradizione dell’agnello a Pasqua non ha nessuna argomentazione teologica sostenibile, perché la tradizione cristiana non è fondata sul sacrificio degli animali che non solo sono inutili, ma addirittura crudeli e sicuramente lontani dall’idea di amore e compassione verso tutti gli esseri viventi. È ovvio che ci sono problemi più importanti della strage di agnelli. Però è come dire: a me fa male un dente, ma vuoi mettere questo problema con chi sta per morire? È invece un’occasione per dire no a crudeli sacrifici che non hanno nulla a che fare con il sacro.

MARIO VISANI

La tradizione dell’agnello risale alla Pasqua ebraica: il pasto a base di agnello, come leggiamo nel libro dell’Esodo al capitolo 12, era il simbolo della liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana, ricordava come era stato Dio stesso a far uscire il suo popolo, rivelandosi più forte del faraone. La Pasqua cristiana riconosce in Cristo l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, colui che con la sua passione, morte e risurrezione ci ha liberato definitivamente e ci ha donato la salvezza.

L’attuale strage di agnellini per la Pasqua è ormai lontana da ogni tradizione religiosa. Né ha alcuna giusti€cazione teologica, in quanto il vero agnello pasquale è Cristo stesso. Si tratta solo di abitudini alimentari che si possono superare. Non per questo si deve diventare vegetariani, perché come leggiamo nella Bibbia, dopo il diluvio Dio disse a Noè: «Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe». Si tratta di evitare inutili stragi e maltrattamenti sia nell’allevamento sia nel trasporto. E comunque, diminuire il consumo di carne può fare solo bene, così come mangiare a Pasqua un agnello... sotto forma di dolce.

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