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mercoledì 26 marzo 2025
 
Cultura
 

La teoria dei complotti non è un'invenzione dei giorni nostri

23/10/2024  Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 25 al 27 ottobre il Festival “Alla prova del tempo. Storia con complotti. Veri/Falsi/Finti”. Con Benedetta Tobagi, Filippo Ceccarelli, Laura Pepe e Paolo Di Paolo

Da Big farma al 5G negli ultimi anni si sono diffuse molte teorie dei complotti che cercano di ricondurre gli eventi a una regia occulta che mira rendere schivi gli uomini poer concentrare il potere nelle mani di pochi. Ma invocare un complotto non è solo una moda recente. E se la maggior parte dei complotti è un falso mito, ci sono state anche congiure documentate che hanno condizionato il corso della storia. Se ne parla nella seconda edizione di “Alla prova del tempo. Storia con complotti. Veri/Falsi/Finti”, festival promosso e finanziato dal Comune di Napoli che si terrà dal 25 al 27 ottobre presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tre giornate volte a guardare ai complotti sia per ricostruire alcune vicende storiche esemplari in cui un complotto, o una cospirazione o una congiura, effettivamente ci fu, sia per confrontarsi con i complotti immaginari, presunti, con l’invenzione di sana pianta di un nemico. Non un tema estraneo, quello della Storia con complotti, ma un problema che riguarda il nostro tempo dal punto di vista storico, teorico e politico. In questione è il rapporto tra potere e verità, oltre che tra potere e manipolazione o riscrittura del passato. A tal ragione in questa edizione si affronteranno tanto complotti reali, tentativi riusciti o falliti di sovvertire l’ordine politico (la strategia della tensione: grande rimosso della storia italiana), quanto complotti presunti, inventati ad arte per costruire un nemico perfetto e legittimarne l’annientamento. Gli incontri saranno introdotti dallo scrittore, critico letterario, Paolo Di Paolo
«Il passato è sempre opaco. Di qui, la difficoltà di ricostruirlo» dichiara Gennaro Carillo, Comitato scientifico del Festival . «Ma l'opacità è anche il tratto distintivo del potere e delle lotte fra coloro che se lo disputano. Chi ambisce alla presa del potere raramente rivela i propri intenti. Ecco perché la storia del potere è fatta di complotti,congiure, cospirazioni. Ma accanto ai complotti storicamente documentati  giocano un ruolo importante anche quelli presunti o del tutto inventati: l'accusa di complottare a fini eversivi contro la polis o contro lo Stato è un argomento formidabile per eliminare l'avversario politico».

Il programma del festival

Venerdì 25 ottobre presso la Sala del Toro Farnese, Museo Archeologico Nazionale Laura Pepe che avvierà la seconda edizione con la lectio Atene paranoica: Tra l’assassinio di Efialte e la mutilazione delle Erme. Seguirà alle 16.30 Massimo Osanna con i Complotti tarantini tra storia e archeologia. Concluderà la giornata Emiliano Morreale e la sua lectio Da L’invasione degli ultracorpi (nella foto di copertina una scena del film) a Cadaveri eccellenti con proiezione di clip dai film.
Sabato 26 ottobre presso l’Auditorium, Museo Archeologico Nazionale ci sarà Amedeo Feniello con Il complotto finanziario politico: Pazzi contro Medici. Seguiranno Elisabetta Vezzosi con la lectio Tempeste su Washington. Complotti e cospirazionismo negli Stati Uniti, dialogo con Ottavio Ragone. Poi Andrea Mazzucchi, con Complotti danteschi. E chiuderà
la giornata Benedetta Tobagi con La verità non è sempre rivoluzionaria”. 1969-74: dalle vere provocazioni nelle stragi alle fake news sui primi attacchi “rossi.
Domenica 27 ottobre, ultima giornata, si terrà presso Auditorium, Museo Archeologico Nazionale. Avrà inizio con Laura Schettini, L’ ideologia gender è un complotto? Dalla Conferenza di Pechino alla dignitas infinita, dialogo con Lea Nocera. Seguirà la partecipazione di Giovanni Savino, All’ombra del Cremlino: complotti sovietici e russi.


Come nella trascorsa edizione, non mancherà l’appuntamento con Prendersi a parole: gli studenti dei licei Eleonora Pimentel Fonseca e Giuseppe Mercalli si affronteranno, secondo le regole del “debate”, sostenendo in una giocosa e serrata gara le ragioni del Vero e quelle del Falso. Ad assegnare la vittoria del confronto sarà una giuria formata dai dottorandi della Scuola Superiore Meridionale presieduta dal direttore responsabile, Arturo De Vivo. Seguiranno gli ultimi due incontri: Clotilde Bertoni, Nel nome di Dreyfus. La storia pubblica di un caso di coscienza, dialogo con Matteo Palumbo e Filippo Ceccarelli affronterà il tema Abuso di complotto. Per un’interpretazione della storia repubblicana fra commedia e melodramma. Dialogo con Paolo Di Paolo. Durante il Festival saranno proiettati video realizzati dagli studenti delle scuole.

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