Da De Cecco a Ferrari, da Guzzini a Carli, da Barilla a Missoni a Lavazza. Settantacinque dinastie imprenditoriali italiane capaci di innovare e portare in giro per il mondo il made in Italy contribuendo alla crescita economica e culturale del Paese e determinandone, talvolta, anche il costume e la moda. A raccontarle, il volume Famiglia e Impresa. Storie di Cavalieri del Lavoro, curato dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro ed edito da Marsilio Arte.
Il libro è stato presentato il 28 novembre scorso a Roma presso Casina Valadier da Maurizio Sella, presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Luca De Michelis, amministratore delegato Marsilio Editori, Stefano Micossi, economista già direttore generale Assonime, Nicoletta Spagnoli, Cavaliere del Lavoro nonché presidente e amministratore delegato della maison Luisa Spagnoli.
«Questo volume», ha spiegato Maurizio Sella, «è un punto di inizio. In occasione del centoventesimo anniversario della nascita dell’Ordine, istituito nel 1901, abbiamo infatti deciso di avviare una collana editoriale dedicata alle storie dei Cavalieri del Lavoro. L’auspicio è che l’intraprendenza di queste donne e di questi uomini possa ispirare le future generazioni e instillare nei lettori la curiosità per storie che, nella loro diversità, hanno tutte concretamente contribuito a costruire il made in Italy e fare grande il nostro Paese».
Il volume è introdotto da un saggio storico su “Le imprese di famiglia dei Cavalieri del Lavoro nella storia dello sviluppo industriale del Paese” a cura di Cecilia Dau Novelli. Le schede storiche sono a cura dalla storica e critica dell’arte Brigida Mascitti mentre le interviste ai Cavalieri del Lavoro sono state realizzate da Cristian Fuschetto.
Durante la serata è stato evidenziato come le aziende a dimensione familiare rappresentino il cuore pulsante del tessuto economico e sociale italiano e non solo. Nel nostro Paese, in particolare, le imprese familiari sono circa l’85% del totale delle aziende e il 65% delle imprese con fatturato superiore a 20 milioni di euro e riguardano tutti i settori, dall’industria manifatturiera al design, dalla moda all’agricoltura, dalla farmaceutica alla cantieristica navale, dalla logistica alle grandi infrastrutture, dal credito alla finanza, dall’editoria al turismo, fino alle nuove tecnologie informatiche.
«Da storica e critica d’arte del Novecento», ha spiegato Brigida Mascitti, co-autrice del volume, «quando mi è stata offerta la possibilità da parte della Federazione di scrivere le schede storiche relative alle settantacinque famiglie che compongono questa pubblicazione, sono stata inizialmente titubante non avendo mai approfondito lo studio economico-industriale del nostro Paese dalla fine dell’Ottocento ad oggi. Per il mio mestiere, lo studio della storia è indispensabile alla contestualizzazione dei periodi delle Avanguardie e delle relative produzioni artistiche. Ciò nonostante, dopo aver redatto le prime storie imprenditoriali mi sono subito appassionata perché, attraverso le storie di queste imprese familiari, passano la storia e la cultura del nostro Paese, di ciò che ci caratterizza e ci fa eccellere in tutto il mondo, il nostro Made in Italy».
«Penso sia importante», ha sottolineato il presidente Sella, «mettere in evidenza quanto il vero plus delle imprese familiari sia quello rappresentato dai valori condivisi e tramandati di generazione in generazione. Chi ha una storia sente infatti forte il dovere di garantirne un seguito. E questo, nella realtà delle cose, si traduce nella intraprendenza, nel senso di responsabilità, nella dedizione al lavoro, nella concordia che di generazione in generazione anima non solo i rapporti tra familiari ma, prima ancora, cementa la relazione tra titolari e dipendenti, autentico e inestimabile patrimonio di ogni azienda destinata ad avere successo».
Sono state scelte le famiglie che annoverano almeno due Cavalieri del Lavoro, di cui uno in attività. Per ciascuna delle storie è stata redatta una sintesi dell’avventura imprenditoriale lungo l’arco di più generazioni, dal fondatore ad oggi, cui si accompagnano altrettante schede biografiche relative a tutti i componenti della famiglia insigniti dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro. A completare il quadro storico, con uno sguardo volto verso il futuro, la testimonianza del Cavaliere del Lavoro in carica.
Istituita nel 1901, l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro viene conferita ogni anno in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno a imprenditori italiani che si sono distinti nei settori dell’agricoltura, dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dell’attività creditizia e assicurativa. La Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro riunisce tutti i Cavalieri del Lavoro, concorre con i suoi Gruppi Regionali alla segnalazione di candidature per il conferimento dell’Onorificenza dell’Ordine al “Merito del Lavoro”, ha il compito di illustrare le iniziative dei Cavalieri del Lavoro e di tenere alto il prestigio dell’Ordine.
Nata come Associazione nel dicembre 1914, viene trasformata in Federazione nel 1922. La Federazione cura l’Archivio Storico dei Cavalieri del Lavoro – vincolato dal MiC dal 2011 -, la pubblicazione della rivista Civiltà del Lavoro, sostiene il Collegio Universitario di Merito dei Cavalieri del Lavoro “Lamaro Pozzani” e promuove il Premio Alfieri del Lavoro, destinato ai migliori studenti d’Italia.
La Federazione promuove inoltre iniziative di approfondimento e analisi sui principali temi dello sviluppo sociale e imprenditoriale attraverso convegni, workshop tematici, realizzazione di studi e ricerche, pubblicazioni e progetti.