Nel mondo sono 6 mila le Missionarie
della carità in oltre
130 Paesi; 129 sisters (sorelle)
vivono e operano in 18 comunità
presenti in Italia, di cui 5 a
Roma. A riferirlo è suor Cyrene,
superiora provinciale per l’Italia.
Partiamo dalla capitale: di fronte
al Circo Massimo, vivono una ventina
di suore. Qui vengono accolte le postulanti,
c’è la centrale operativa della
postulazione per la causa di canonizzazione
e, a pochi metri, una casa di
accoglienza per oltre 60 uomini senza
dimora; due volte a settimana vengono
distribuiti abiti e viveri a famiglie
in difficoltà, visitate anche a domicilio.
Nel corridoio d’ingresso della casa
si può visitare l’austera stanzetta dove
Madre Teresa soggiornava quando arrivava
a Roma: una cella di tre metri
per quattro, con il letto, una vecchia
scrivania con una sedia, un minuscolo
armadio a mezza anta, una lampadina
penzolante dal soffitto. Alle pareti,
le immagini di san Francesco d’Assisi
e della Madonna della tenerezza, uno
schema scritto a mano della presenza
nel mondo delle Missionarie della carità,
un calendario fermo sulla data della
sua morte, 5 settembre 1997, che riporta
la foto di santa Teresa di Lisieux morente:
coincidenza significativa, visto che
la santa decise di prendere il nome
di Teresa da religiosa proprio per la
sua devozione alla monaca carmelitana.
Sulla scrivania le suore hanno
messo la reliquia del sangue della Madre,
custodita in un semplice reliquiario
in legno, a forma di croce. «Molte
persone ci chiedono di raccogliersi qui
in preghiera», dice suor Cyrene.
Sempre a Roma, le religiose con il
sari bianco orlato di blu sono presenti
in Vaticano con la casa Dono di Maria,
voluta da san Giovanni Paolo II, che
accoglie donne povere e con problemi
psichici. Nelle comunità di Tor Bella
Monaca e Primavalle trovano ospitalità
ragazze madri; nella prima si
svolge anche il doposcuola per i bambini
del quartiere. Infine, la casa di via
Casilina, dove le novizie trascorrono
il biennio di formazione e le religiose
professe semplici si preparano ai voti
perpetui; negli spazi esterni le suore
stanno montando tende per accogliere
le numerose consorelle che giungeranno
da ogni parte del mondo per partecipare
alla Messa di Canonizzazione.
«Per noi la Madre è già santa, ora ci
sarà il riconoscimento ufficiale. Siamo
grate al Signore per questo dono alla
Chiesa universale», commenta suor
Cyrene.
Dal 1983 le Missionarie della carità
operano anche a Milano, nel quartiere
Baggio, con una mensa che ogni sera
serve la cena a oltre un centinaio di
poveri, italiani e stranieri; in una casa
di accoglienza trovano rifugio donne
sole con i loro figli. Dieci anni dopo,
nel 1993, le suore sono arrivate a Bologna
per abbracciare anche qui mamme
e bambini, ex prostitute, immigrate, a
cui garantiscono pasti e abiti. Nel capoluogo
emiliano Madre Teresa tenne
uno discorso al Palazzo dello sport il 26
settembre 1987, in occasione del Congresso
eucaristico diocesano. La santa
visitò anche Reggio Calabria nel maggio
1979, arrivando in treno a Villa San
Giovanni e incontrando famiglie rom e
indigenti; nella città calabra si trova la
casa Dono di pace.
Anche nelle comunità di Genova
(quartiere Pra), Torino (zona Mirafiori
Sud) e Firenze le suore aprono le porte
a donne in difficoltà con i loro figli.
A Napoli, invece, è attiva una mensa
per i poveri con un centro per una
trentina di indigenti, come a Bari
e a Palermo, dove operano in piazza
Magione, nel quartiere dove sono
nati Falcone e Borsellino. Sempre in
Sicilia, nella diocesi di Ragusa le suore
sono presenti dal 19 dicembre 1979; a
maggio dello stesso anno Madre Teresa
visitò la città su invito del vescovo
Angelo Rizzo e tornò nell’82 per una
testimonianza in cattedrale. Le Missionarie
della carità operano a Vittoria,
dove visitano le famiglie in difficoltà e
animano un oratorio. Infine a Catania,
nella casa Dono di gioia è allestita una
mensa per i poveri, mentre a Cagliari
– dove sono dal 1985 – le Missionarie
della carità sono vicine alle famiglie in
difficoltà e ai loro bambini.