Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
sabato 12 ottobre 2024
 
primo piano
 

Ma quale flagello divino? "Dio è alleato di scienziati e medici"

27/02/2020  Le parole dell'arcivescovo di Milano Mario Delpini fanno riflettere e spengono i toni apocalittici di certi predicatori e l'irresponsabilità dei fanatici. Il "Primo Piano" del condirettore di Famiglia Cristiana Luciano Regolo sul numero in edicola da oggi

(In alto: l'arcivescovo di Milano Mario Delpini, 68 anni)

 

«Le emozioni e le paure non siano motivo di confusione, per reazioni istintive e spaventate. La vocazione alla santità ci aiuti anche in questo momento a vincere la mediocrità, a reagire alla banalità, a vivere la carità, a dimorare nella pace». Si conclude con queste vibranti parole la benedizione-preghiera diffusa dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, alla comunità diocesana di fronte all’incalzare dei contagi da coronavirus nel territorio lombardo, che ha reso l’Italia terzo Paese al mondo tra i più colpiti dall’epidemia. Serietà e prudenza, necessarie, non devono tuttavia aprire la via all’allarmismo o ai toni apocalittici, cui pure indulgono i soliti “predicatori” intenti a cogliere nella malattia il segno di “flagelli” divini.

«L’apprensione per sé e per i propri cari, forse persino il panico, si diffondono e contagiano il nostro vivere con maggior rapidità e con più gravi danni del contagio del virus », ha detto Delpini, invocando la benedizione del Signore, che «non è una assicurazione sulla vita» o «una parola magica che mette al riparo dai pericoli», ma «una dichiarazione di alleanza: Dio è alleato del bene, è alleato di chi fa il bene». Il Signore non è intento a punire l’umanità, ma «è alleato degli uomini di scienza che cercano il rimedio per sconfiggere il virus», preannunciando poi che «ogni indicazione data per la prevenzione e per comportamenti prudenti sarà accolta con rigore dalle istituzioni ecclesiastiche». Il rischio opposto, ma non meno grave, dell’allarmismo, infatti, potrebbe essere quel fanatismo pseudoreligioso di chi non esita a polemizzare sulle misure di sicurezza che hanno portato vescovi e sacerdoti delle zone maggiormente colpite a sospendere le Messe, novene e altre iniziative di gruppo, come suggerito dalle autorità sanitarie per arginare il pericolo del contagio. La preghiera unisce anche se non si è nello stesso luogo e così pure la fratellanza, la solidarietà autentica che necessariamente fuga fobie ed egoismi.

Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha invitato i fedeli a dedicare «un tempo conveniente alla preghiera e alla meditazione, eventualmente anche aiutandosi con le celebrazioni tramite radio e Tv». Commovente il messaggio rivolto ai fedeli dal parroco di Castiglione d’Adda, don Gabriele: «Il nostro animo è frastornato. L’emergenza sembrava così lontana, invece è qui in casa nostra. Anche questo fatto ci porta a considerare come nel mondo siamo ormai un’unica grande famiglia. Ora ci dobbiamo attenere alle indicazioni che le autorità preposte hanno stabilito, tra cui la cessazione della celebrazione della Santa Messa. È facile in questa situazione lasciarsi andare spiritualmente diventando apatici nei confronti della preghiera, ritenuta inutile. Vi invito invece a incrementare la preghiera che sempre apre le situazioni a Dio. Ci rendiamo conto in congiunture come la presente della nostra impotenza, perciò gridiamo a Dio la nostra sorpresa, la nostra sofferenza, il nostro timore. Non ho vergogna di dirvi che ieri dinanzi al Tabernacolo e alla statua dell’Assunta anch’io ho pianto e vi chiedo di innalzare con me al Signore il grido della nostra preghiera e del nostro pianto. Pregare significa già sperare».

Altra cosa da evitare per non sortire ulteriori danni riguarda direttamente i politici e la tentazione di non astenersi neppure di fronte a una simile emergenza da slogan irresponsabili e strumentalizzazioni. Come ha detto il presidente Mattarella sono proprio «responsabilità e unità di impegno» a garantire «la migliore e più efficace risposta a tutela della salute dei concittadini».

Multimedia
«L'emergenza Coronavirus è occasione per intensificare la relazione con Dio e i fratelli»
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo