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sabato 12 ottobre 2024
 
medio oriente
 

L'Italia in missione nel Mar Rosso per difendere le navi dagli Houthi

05/03/2024  Il nostro Paese avrà il comando operativo della missione dell'Unione europea volta a ripristinare la sicurezza nel Mar Rosso, contro gli attacchi degli Houthi, gruppo politico armato yemenita, sciita e filo-iraniano, che a seguito della guerra a Gaza ha lanciato una rappresaglia contro Israele e osteggia il passaggio delle navi mercantili al largo delle coste yemenite

Foto Reuters: una nave ferma al porto di Aden, in Yemen dopo essere stata attaccata nel Mar Rosso.
Foto Reuters: una nave ferma al porto di Aden, in Yemen dopo essere stata attaccata nel Mar Rosso.

Il nome del loro movimento, Ansar Allah, in arabo significa "partigiani di Dio". Gli Houthi sono un gruppo politico armato dello Yemen composto - come spiega l'Ispi-Istituto per gli studi di politica internazionale -  principalmente di combattenti di confessione zaydita, una variante interna dell'islam sciita, quella più moderata, diffusa soltanto in Yemen, Paese dove la maggioranza della popolazione appartiene all'islam sunnita, la corrente maggioritaria della fede musulmana, professata da circa l'87% della popolazione islamica mondiale. Gli Houthi sono sostenuti anche militarmente dall'Iran, Paese a stragrande maggioranza sciita. Da nove anni lo Yemen vive un sanguinoso conflitto interno, originato dalla primavera araba del 2011,  nel quale gli Houthi spalleggiati da Teheran combattono contro il Governo, riconosciuto dalla comunità internazionale, appoggiato da una Coalizione di Paesi prevalentemente arabi sunniti guidata dall'Arabia saudita.  I combattimenti sono cominciata nel 2014, quando gli Houthi, appoggiati da Teheran, hanno preso il controllo della provincia settentrionale di Saada. A marzo del 2015 il conflitto è esploso in modo drammatico con l'intervento dell'Arabia Saudita insieme alla coalizione internazionale. Ad oggi, la guerra non si placa, provocando una crisi umanitaria immane. 

Con lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, gli Houthi hanno preso una decisa posizione anti-israeliana, a difesa della popolazione palestinese di Gaza. E hanno lanciato una rappresaglia fatta di lanci di missili contro il territorio israeliano e attacchi contro le navi che attraversano il Mar Rosso, mettendo in forte crisi il commercio internazionale legato al passaggio del canale di Suez.

Per proteggere le navi e ripristinare la sicurezza nel Mar Rosso, l'Unione europea ha lanciato, il 19 febbraio, la missione navale militare difensiva Aspides, la cui guida strategica è affidata alla Grecia. Il comando operativo spetta all'Italia, con base presso Nave Caio Duilio. La missione è stata deliberata dal Consiglio dei ministri lo scorso 26 febbraio e per essere attuata deve avere l'approvazione del Parlamento, come tutte le missioni internazionali. Oggi, 5 marzo, l'aula del Senato ha discusso e dato il via libera a tre missioni: oltre ad Aspides nel Mar Rosso, la mssione Levante nel conflitto Israele-Hamas - che impegna il Governo italiano a farsi promotore di un'azione diplomatica a Gaza volta a favorire la consegna del materiale di natura umanitaria anche attraverso la creazione di corridoi marittimi -, e la missione in Ucraina.

«Aspides agirà con compiti di natura difensiva, la missione non potrà cioè intraprendere azioni di tipo preventivo. Sono previste mansioni non esecutive», ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo a Montecitorio. «Aspides non è diretta contro nessuno, ma a difesa di un principio: la libertà e la sicurezza della navigazione. Solo facendo rispettare questo principio è possibile assicurare sicurezza e benessere alla regione».

(Foto Reuters in alto: yemeniti Houthi manifestano per la popolazione palestinese di Gaza)

  

 
 
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