Una marcia che è anche per fermare l’escalation della guerra in Ucraina, anche se la prospettiva non è soltanto quella. La Perugia Assisi, arrivata alla sua 27esima edizione, ha voluto far percorrere a diecimila persone (secondo gli organizzatori) i 25 chilometri che separano le due province umbre per chiedere di cambiare i giorni a venire. “Trasformiamo il futuro”, era lo slogan che ha unito studenti e studentesse di 119 scuole italiane, i giovani di 71 atenei universitari e tantissime associazioni, molti gruppi, organismi, persone singole. Arrivati alla Rocca Maggiore di Assisi alle 14,30, dopo essere partiti alle nove da Assisi, i partecipanti sono stati accolti dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino, che ha rivolto loro le parole del Papa per incoraggiarli a continuare a impegnarsi per un domani diverso. Durante la manifestazione è stata ricordata la tragedia dell’alluvione. Alla partenza, invece, i ragazzi erano stati salutati da monsignor Ivan Maffeis, vescovo di Perugia: «C'è urgente bisogno», aveva detto, «di affermare una comunicazione non ostile, ci vogliono comunicatori disposti a dialogare per bloccare la psicosi bellica. La via delle armi non assicura stabilità e indebolisce la pace».
Al termine della manifestazione Gianfranco Pagliarulo, dell’Anpi, ha consegnato ai bambini e alle bambine la bandiera della pace come segno dell’alleanza tra le generazioni. Infine è stato firmato il Patto di Assisi con 20 rettori universitari: si tratta di un patto educativo per impegnare gli atenei nella formazione alla pace delle nuove generazioni.