Il vescovo con alcuni parrocchiani.
Il terzo Natale in guerra, sotto i bombardamenti. Per la popolazione ucraina il terzo anno di conflitto è stato particolrmente duro e sofferto, segnato dal sentimento diffuso di enorme stanchzza, dall'incertezza su quale sarà il futuro del Paese e su quale prezzo gli ucraini dovranno pagare pr arrivare alla fine dei combattimenti. Mentre Donald Trump annuncia di voler incontrare al più presto Vladimir Putin e si parla di una prossima conferenza di pace che includa anche la Russia, l'Ucraina continua a subìre attacchi massicci da parte delle forze di Mosca che continuano ad avanzare e conquistare nuove parti di territorio nell'est. Gli obiettivi primari dei raid russi sono le infrastrutture energetiche, per paralizzare il Paese nel periodo del gelo invernale.
Quattro giorni fa una pioggia di missili balistici lanciati su Kyiv ha provocato un morto, diversi feriti e danneggiato sei sedi di missioni diplomatiche. Un attacco che è stato fortemente condannato dall'Unione europea e dalla Nato. Nei giorni scorsi i raid di Mosca hanno colpito numerose città, da Kherson, a Kharkiv, da Kyvyi Rih a Zaporizhzhia.
E proprio da quest'ultima città dell'est dell'Ucraina, dalla Concattedrale di Dio Padre Misericordioso, monsignor Jan Sobilo, prelato polacco che da più di trent'anni vive in Ucraina, vescovo ausiliare romano-cattolico della diocesi di Kharkiv-Zaporizhzhia, affida a un messaggio a Famiglia Cristiana la sua riflessione e la sua preghiera per il Paese martoriato, alla vigilia del Natale, tra dolore, attesa e speranza.
«Dio nasce anche in guerra. È venuto sulla terra per portare la vera pace.», dice monsignor Sobilo. «Guardo le grandi distruzioni della guerra e le tombe dei soldati e dei feriti amputati, gli edifici residenziali, gli ospedali, le chiese distrutti... Cerco di trovare il piccolo Gesù che è con noi. Lo vedo nelle persone pronte a condividere il loro ultimo pezzo di pane. Vedo Gesù nei feriti, che, soffrendo molto, confortano gli altri... E il canto "Silent Night, Holy Night" ci dà la speranza che verranno giorni di silenzio e di pace, che i bambini ritorneranno a scuola, che i raid aerei gli allarmi cesseranno. Il Signore Gesù è venuto, è il Re della pace e in Lui è la nostra speranza ed Egli è la nostra gioia».
(Nella foto in alto: monsignor Jan Sobilo celebra la messa nella Concattedrale di Dio Padre Misericordioso a Zaporizhzhia)