Monsignor Nunzio Galantino è il nuovo Segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei). Lo rende noto il Bollettino della Sala stampa della Santa Sede specificando che la nomina fatta da papa Francesco è del 28 dicembre ed è «ad interim». Ciò perché con il Consiglio permanente della Cei di gennaio prenderà consistenza l'iter destinato a far approvare in tempi ragionevoli il nuovo statuto, preludio per l'elezione diretta dei vertici della Conferenza episcopale.
Pugliese, 65 anni, una ricca esperienza di parrocchia e di impegno sociale legata a un apprezzato curriculum di uomo di studi, Nunzio Galatino è attualmente vescovo di Cassano allo Jonio. Nato a Cerignola, in provincia di Foggia, il 16 agosto 1948, è stato ordinato sacerdote il 23 dicembre 1972. Nel 1974 s'è laureato in Filosofia all'Università di Bari e nel 1981 ha ottenuto il dottorato in Teologia dogmatica presso la Facoltà teologica dell’Italia Meridionale di Napoli.
Nello stesso ateneo dal 1977 monsignor Galantino insegna antropologia (nel 2001 diventa ordinario della
medesima cattedra). Dal 2004 è responsabile del Servizio nazionale
per gli studi superiori di
teologia e di scienze religiose della
Cei.
Dal 1 agosto 1996, annotano le sue biografie, è cappellano di Sua
Santità.
Monsignor Galantino prende il posto di monsignor Mariano Crociata che il 25 settembre 2008 Benedetto XVI nominò Segretario generale della Conferenza episcopale italiana e che il 19 novembre 2013 papa Francesco ha nominato vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Privero.
In una lettera indirizzata alla diocesi di Cassano
all’Jonio, il Papa s'è rivolto ai sacerdoti, alle religiose, ai religiosi e ai fedeli laici: «Per una
missione importante nella Chiesa italiana, ho bisogno che monsignor
Galantino venga a Roma almeno per un periodo». Nella lettera il Santo
Padre ha confidato di aver bisogno del loro “aiuto” : «So quanto voi
amate il vostro vescovo e so che non vi farà piacere
che vi venga tolto, e vi capisco. Per questo ho voluto scrivervi
direttamente come chiedendo il permesso. Egli sicuramente preferisce
rimanere con voi, perché vi ama tanto. L’affetto è reciproco, e vi
confesso vedere questo amore filiale e paterno del popolo e del vescovo
mi commuove e mi fa rendere grazie a Dio».
«Chiederò a monsignor
Galantino, che, almeno per un certo tempo, pur stando a Roma, viaggi
regolarmente alcuni giorni per continuare ad accompagnarvi nel cammino
della fede», puntualizza papa Francesco. E conclude: «Vi domando, per favore, di comprendermi... e
di perdonarmi. Pregate per me perché ne ho bisogno e io vi prometto di
pregare per voi. Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi protegga».
Dal canto suo, l’Ufficio comunicazioni sociali della
diocesi di Cassano all'Jonio ha diffuso una nota con le prime dichiarazioni di monsignor Galantino. «Il Santo Padre mi ha chiamato a
rendere il mio servizio alla Chiesa italiana come segretario generale
della Cei. Se penso a quanti, prima di me, hanno reso questo servizio,
dico che c’è voluto un bel coraggio da parte del Papa a chiamarmi.
Siccome però sono uno che si fida degli altri, sono certo che -
sostenuto dal buon Dio, certo della fiducia del Santo Padre,
accompagnato dall’affetto delle tante persone che mi vogliono bene e
alle quali voglio bene - posso intraprendere anche questa bella e
impegnativa avventura in una Chiesa e per una Chiesa che amo».
Il presule non
lascerà la diocesi calabrese: «Ho chiesto esplicitamente al Santo Padre
di poter continuare a camminare con la Chiesa alla quale, come uomo e
come credente, sono stato affidato, e che, come vescovo, mi è stata
affidata. Certo, Roma è un po’ lontana da Cassano. Ma questo non mi
spaventa. Ho sempre viaggiato e continuerò a farlo. La scelta di
rimanere vescovo residenziale penso che mi aiuterà a rendere il mio
servizio senza perdere mai di vista tutta la bellezza, ma anche tutta la
fatica che comporta la vita ordinaria di una Chiesa diocesana. Mi
aiuterà certamente a dare più senso a quanto andrò dicendo e facendo».
Lavorare accanto al presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco,
che lo ha ordinato vescovo il 25 febbraio 2012, sarà «una bella
emozione. Ed è anche un modo - afferma monsignor Galantino - per dirgli
il mio grazie per aver invocato su di me lo Spirito e per avermi,
assieme a tanti altri confratelli, imposto le mani».