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«Un attacco alla democrazia» lo sbarco «selettivo». Così monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione Cei che si occupa di immigrazione nonché presidente della fondazione Migrantes. Le sue dichiarazioni riflettono la preoccupazione per quanto sta avvenendo al largo delle acque di Catania con quattro navi Ong in acque italiane che hanno difficoltà a far sbarcare tutto il loro carico di naufraghi salvati in mezzo al Mediterraneo. La Humanity 1 e la Geo Barents sono bloccate nel porto di Catania. Il governo vuol fare scendere solo donne, bambini e persone fragili.
«Anziché modificare il regolamento di Dublino e impegnare tutte le nazioni europee in una solidarietà come si era avviato con i 21 Paesi Ue, c'è il rischio che si ritorni ai nazionalismi e l'Italia in questo caso corre il rischio di restare sola ad affrontare la situazione, essendo al confine, mentre per noi è molto importante un coinvolgimento di tutti i Paesi europei», dice Perego all'Adnkronos. Che chiede al governo di soccorrere tutti: «È molto importante mettere al centro i soccorsi in mare e lavorare come si era iniziato nel modificare il regolamento di Dublino, nella responsabilità di tutti nell'accoglienza. È molto importante che anche il nostro governo lavori in questa direzione e non dia segnali contrari».





