È un Festival unico al mondo: perché nessun altro può permettersi il privilegio di avere per sedi le principali basiliche di Roma. Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra (www.festivalmusicaeartesacra.net) si svolge dal 29 ottobre al 10 novembre in San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano, San Pietro, Santa Maria sopra Minerva e Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio, alle quali si aggiunge per questa edizione l’Oratorio del Caravita.
Promosso dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, il Festival è dedicato a Papa Francesco e, con nove appuntamenti in programma, ospita orchestre, direttori e solisti di tutto il mondo (Giappone, Russia, Argentina, Australia, Austria, Germania, ed ovviamente Italia). Affascinante come sempre il repertorio proposto, poiché partendo dalla musica rinascimentale approda a quella del Novecento. Ma poiché nel titolo del Festival alla Musica è associata l’Arte, anche nell’edizione 2013 è previsto un intervento di restauro che la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra dona alla collettività: in particolare sarà realizzato il risanamento del perimetro esterno della Basilica Vaticana.
L’inaugurazione in Sant’Ignazio di Loyola 2013 dedicata al Papa “venuto dai confini del mondo”, porta idealmente il pubblico in Argentina: grazie alla Misa a Buenos Aires (Misatango) del compositore Martín Palmeri, eseguita dal Coro del Duomo di Colonia e dalla Gürzenich-Orchester Köln diretti da Eberhard Metternich. Mentre a Coro e Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma diretti da Roberto Gabbiani è affidato il compito di ricondurre la programmazione a casa nostra con la musica sacra di Antonio Vivaldi.
In un percorso che comprende le musiche di Nino Rota e quelle di Perosi,
il Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina e la presenza dei
Wiener Philharmoniker (che da anni onorano la rassegna) il Festival di
Musica e Arte sacra si conclude il 10 novembre alle ore 21 a San Paolo
fuori le Mura con la Nona Sinfonia di Beethoven affidata alla IlluminArt
Philharmonic Orchestra e all’IlluminArt Chorus diretti da Tomomi
Nishimoto.
Due complessi che provengono dal Giappone, formati da alcuni
musicisti che hanno vissuto l’esperienza tragica di Fukushima.