Aborto ed eutanasia. Ma anche lotta alla pandemia. E necessità di difendere i sistemi sanitari pubblici, a tutela di tutti, soprattutto dei più poveri. In un discorso contrappuntato da alcuni passaggi fatti a braccio, papa Francesco s'è rivolto ai membri della Pontificia accademia per la vita ricebuti in udienza con il preisdente, monsignor Vincenzo Paglia, facendo il punto sul diritto alla salute e sulla difesa della vita, sempre, dal concepitmento al tramonto.
«Noi siamo vittime della cultura dello scarto», ha affemrato tra l'altro Jorge Mario Bergoglio: «c’è lo scarto dei bambini che non vogliamo accogliere, con quella legge dell’aborto che li manda al mittente e li uccide direttamente. E oggi questo è diventato un modo “normale”, un’abitudine che è bruttissima, è proprio un omicidio, e per capirlo bene forse ci aiuta fare una doppia domanda: è giusto eliminare, fare fuori una vita umana per risolvere un problema? È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Questo è l’aborto».
«E poi, dall’altra parte», ha proseguito il Santo Padre, ci sono «gli anziani: gli anziani che pure sono un po’ “materiale di scarto”, perché non servono… Ma sono la saggezza, sono le radici di saggezza della nostra civiltà, e questa civiltà li scarta! Sì, in tante parti c’è anche la legge dell’eutanasia “nascosta”, come la chiamo io: è quella che fa dire: “le medicine sono care, se ne dà la metà soltanto”; e questo significa accorciare la vita degli anziani. Con questo noi rinneghiamo la speranza: la speranza dei bimbi che ci portano la vita che ci fa andare avanti, e la speranza che è nelle radici che ci danno gli anziani. Scartiamo ambedue. E poi, quello scarto di tutti i giorni, che la vita è scartata. Stiamo attenti a questa cultura dello scarto: non è un problema di una legge o dell’altra, è un problema dello scarto. E su questo punto [in questa direzione] voi accademici, le università cattoliche e anche gli ospedali cattolici, non possono permettersi di andare. Questa è una strada su cui noi non possiamo andare: la strada dello scarto».
Papa Francesco è inoltre tornato a lanciare un appello perché «ci sia sempre un sistema sanitario gratuito» e nei Paesi che lo hanno,«come l'Italia e come altri Paesi, non perderlo, al contrario arriverebbe solo a coloro che possono pagare», solo loro «avranno diritto alla salute». La sanità gratuita e accessibile a tutti «aiuta a superare le disuguaglianze».